Venerdì 25 novembre 2016
Alcuni scribi e farisei dissero al Signore Gesù:
«Maestro, da te vogliamo vedere un segno»
Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. Nel giorno del giudizio, quelli di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!».
(Matteo 12,38)
Gesù non soddisfa la richiesta di scribi e farisei, perché per chi è condizionato da pregiudizi radicali i segni non si vedono e comunque non bastano mai: si attendono solo segni contrari e se non si trovano si rimane semplicemente insoddisfatti, ma non si è disposti a cambiare opinione.
Curiosamente i più liberi per accogliere il Vangelo e le novità di Dio non sono quelli che sembrerebbero i più preparati, ma chi viene da lontano, che non ha schemi rigidi e fissi, e mettendosi in ascolto di Gesù si sente interiormente capito, interpretato e amato.
Buona giornata!
don Carlo
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