Lunedì 5 dicembre 2016
Un tale si avvicinò e disse al Signore Gesù: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?». Gli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Gli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso». Il giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?». Gli disse Gesù:
«Se vuoi essere perfetto»
va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!». Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze.
(Matteo 19,21)
Gesù indica un modello nuovo di perfezione.
Essa non consiste nel non sbagliare mai, nel non avere difetti, nell’essere brave persone, ma nel giocare la propria vita, l’unica che abbiamo, per Dio. La storia della Chiesa, specie nel nostro magnifico tempo, ha mostrato che questo non è condizione riservata alla scelta di chi si consacra a Dio.
Si vive per Dio quando il nostro tesoro è Lui e non si è attaccati a nulla più che a Lui.
Nessuno è infallibile in questa strada, ma da ogni caduta è sempre possibile rialzarsi e non smettere mai di puntare a quell’obiettivo.
Buona giornata!
don Carlo
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