Vivi la Parola! 2016.12.18

Domenica 18 dicembre 2016
Domenica dell’Incarnazione o
della Divina Maternità della Beata Vergine Maria

L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.


«Sarà grande»

e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».
(Luca 1,32)

Le promesse dell’angelo pronunciate quel giorno avranno accompagnato tutta la vita di Maria. Anche per questo la sua fede è ammirevole, perché era possibile vedere la realizzazione di quelle promesse solo con lo sguardo della fede.
Quella di Gesù infatti non è la grandezza che il mondo insegue e che facilmente ci seduce. Non era quella di chi miete un successo dopo l’altro, né quella di chi conquista ruoli di potere nella società.
È invece la grandezza fino ad allora sconosciuta di Dio, dell’amore che si spende e non pretende, che si dona e non si tira indietro, che riempie di Sé il nostro futuro anche dopo la morte.

Buona domenica!
don Carlo

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