Vivi la Parola! 2017.02.07

Martedì 7 febbraio 2017

Ss. Perpetua e Felicita, martiri

 

Chi si vendica subirà la vendetta del Signore, / il quale tiene sempre presenti i suoi peccati. / Perdona l’offesa al tuo prossimo / e per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati. / Un uomo che resta in collera verso un altro uomo, / come può chiedere la guarigione al Signore? / Lui che non ha misericordia per l’uomo suo simile, / come può supplicare per i propri peccati? / Se lui, che è soltanto carne, conserva rancore, / chi espierà per i suoi peccati? / Ricòrdati della fine e smetti di odiare, / della dissoluzione e della morte e resta fedele ai comandamenti. / Ricorda i precetti e non odiare il prossimo, / ricorda l’alleanza dell’Altissimo e dimentica gli errori altrui.

(Siracide 28, 1-7)

 

E’ il tema del perdono nella nostra vita. 

Per essere perdonati occorre perdonare.

Ma il perdono non è qualcosa che scatta in un momento, una volta per sempre, esso si costruisce giorno per giorno.

E’ il desiderio di costruire una relazione con la persona con cui in questo momento non riesco ad andare d’accordo.

So che se continuerò ad amarla, e per farlo devo chiedere aiuto al Signore perché istintivamente non mi verrà mai, alla fine le cose cambieranno, ma ci vorrà molto tempo e magari parecchie ricadute.

Si tratta di non pensare che qualcosa sia definitivo, neanche i miei sentimenti, tutti possono cambiare se non sentono resistenza dall’altra parte.

Per riuscire ad essere in pace con gli altri però occorre sentirsi anche in pace con se stessi, il Signore ci ama così come siamo e ci chiede di fare altrettanto, spesso le rigidità verso noi stessi si ripercuotono anche sugli altri.

 

Buona giornata!

don Carlo

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