Vivi la Parola! 2017.02.12

Domenica 12 febbraio 2017
VI DOPO L’EPIFANIA

Il Signore Gesù andò nella sinagoga; ed ecco un uomo che aveva una mano paralizzata. Per accusarlo, i farisei domandarono a Gesù: «È lecito guarire in giorno di sabato?». Ed egli rispose loro: «Chi di voi, se possiede una pecora e questa, in giorno di sabato, cade in un fosso, non l’afferra e la tira fuori? Ora, un uomo vale ben più di una pecora! Perciò è lecito in giorno di sabato fare del bene». E disse all’uomo: «Tendi la tua mano». Egli la tese e quella ritornò sana come l’altra. Allora i farisei uscirono e tennero consiglio contro di lui per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: «Ecco il mio servo, che io ho scelto; / il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento. / Porrò il mio spirito sopra di lui / e annuncerà alle nazioni la giustizia.

«Non contesterà né griderà 
né si udrà nelle piazze la sua voce»

Non spezzerà una canna già incrinata, / non spegnerà una fiamma smorta, / finché non abbia fatto trionfare la giustizia; / nel suo nome spereranno le nazioni».

(Matteo 12,19)

La Parola che è Gesù ha una forza intrinseca di persuasione per ogni cuore. Non ha bisogno perciò di essere gridata, perché non mira a colpire le emozioni superficiali, ma vuole scendere nell’interiorità.
Ce ne accorgiamo quando ci tocca nel profondo e illumina quello che stiamo vivendo: allora cominciamo a guardare le cose da un altro punto di vista, le comprendiamo in modo nuovo, le nostre reazioni cambiano, si aprono strade che prima non vedevamo.
Nasce una nuova speranza.

Buona giornata!
don Carlo

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