Mercoledì 28 giugno 2017
S. Ireneo, vescovo e martire
Disceso con i dodici, il Signore Gesù si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti. Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio»
Beati voi, che ora avete fame, / perché sarete saziati. / Beati voi, che ora piangete, / perché riderete. Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti».
(Luca 6,20)
Ogni volta che il cuore è ricco di cose anche belle o pieno anche di responsabilità per il Regno non siamo abbastanza poveri per entrare nella vita piena di Dio.
In Cielo entrerà solo il nulla, quando saremo solo dono d’Amore e anche sulla terra fanno esperienza vera di Dio solo coloro che da Lui non trattengono nulla e non smettono di attendere sempre tutto. Infatti lo ricevono con sorpresa e gratitudine, perché toccano con mano attimo per attimo la Provvidenza di Dio che non ci fa mancare nulla e ci dona anche quello che non pensavamo neppure di chiedere.
Buona giornata!
don Carlo
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