Mercoledì 19 luglio 2017
Al loro ritorno, gli apostoli raccontarono al Signore Gesù tutto quello che avevano fatto. Allora li prese con sé e si ritirò in disparte, verso una città chiamata Betsàida. Ma le folle vennero a saperlo e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlare loro del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure. Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti.
«Egli prese i cinque pani e i due pesci»
alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.
(Luca 9,16)
Gesù non crea il cibo dal nulla, ma moltiplica quello che ha in mano. Così ciò che era pochissimo diventa sovrabbondante, straripante.
Noi siamo poca cosa, ma siamo qualcosa. Occorre che ci sia chiara qual è la nostra “mission”, il compito che Dio ci ha dato sulla terra per il Regno. Magari non la si comprende subito, ma a poco a poco ci viene svelata.
Ciò che è decisivo è che mettiamo tutto nelle mani di Gesù, che non ci sentiamo assoluti protagonisti, ma sempre in ricerca di quello che Dio ci chiede momento per momento.
Allora i frutti si moltiplicano, quando, dove e come meno te lo aspetti.
Buona giornata!
don Carlo
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