Domenica 3 settembre 2017
I DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI SAN GIOVANNI IL PRECURSORE
Il tetrarca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elia», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti». Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo. Al loro ritorno, gli apostoli raccontarono a Gesù tutto quello che avevano fatto. Allora li prese con sé e si ritirò in disparte, verso una città chiamata Betsàida. Ma le folle vennero a saperlo e lo seguirono.
«Egli le accolse e prese a parlare loro del regno di Dio
e a guarire quanti avevano bisogno di cure»
(Luca 9,11)
L’opera di Gesù è sempre accoglienza, annuncio e guarigione.
Ciascuno di noi ne ha bisogno, ogni giorno, non meno dei suoi contemporanei.
E sappiamo quanto sia dolce e corroborante il suo prendersi cura di noi, Lui sa sempre come accendere e riaccendere il fuoco, magari partendo da una scintilla.
Per questo ci è necessario che Lui sia sempre vivo e percepibile tra noi, e l’amore reciproco vissuto con radicalità ce ne fa fare l’esperienza.
Buona domenica!
don Carlo
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