Giovedì 19 ottobre 2017
Nel giorno del Signore udii una voce potente che diceva: / «All’angelo della Chiesa che è a Sardi scrivi: / “Così parla Colui che possiede i sette spiriti di Dio e le sette stelle. Conosco le tue opere; ti si crede vivo, e sei morto. Sii vigilante, rinvigorisci ciò che rimane e sta per morire, perché non ho trovato perfette le tue opere davanti al mio Dio.
«Ricorda dunque come hai ricevuto e ascoltato la Parola,
custodiscila e convertiti»
perché, se non sarai vigilante, verrò come un ladro, senza che tu sappia a che ora io verrò da te. Tuttavia a Sardi vi sono alcuni che non hanno macchiato le loro vesti; essi cammineranno con me in vesti bianche, perché ne sono degni. Il vincitore sarà vestito di bianche vesti; non cancellerò il suo nome dal libro della vita, ma lo riconoscerò davanti al Padre mio e davanti ai suoi angeli. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese”».
(Apocalisse 3,3)
L’avventura della Parola in noi conosce molte tappe.
C’è il tempo dell’innamoramento, quando se ne scopre la sua luce, la sua verità e la novità di vita che ne consegue quando la si mette in pratica.
Poi ci sono varie svolte: il tempo dello studio, dell’approfondimento, dell’aridità, magari anche il tempo della distanza o dell’abbandono.
Ma, se ne abbiamo fatto anche una sola volta un’esperienza viva, ci rimane per sempre e in ogni tempo è possibile sentirne la nostalgia.
Buona giornata!
don Carlo
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