Vivi la Parola! 2017.11.24 & 25

Venerdì 24 novembre 2017

Alcuni scribi e farisei dissero al Signore Gesù:

«Maestro, da te vogliamo vedere un segno»

Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. Nel giorno del giudizio, quelli di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!».

(Matteo 12,38)

Si comincia così.

Chiedendo un segno.

Ed è giusto.

Non si può credere soltanto perché ce lo dicono gli altri.

Occorre che anche personalmente ne facciamo in qualche modo un’esperienza concreta, viva, persuasiva.

Spesso occorre iniziare con il fidarsi, l’essere disposti a scommettere, come Pietro che viene invitato da Gesù a gettare le reti dalla barca davanti a tutti in pieno giorno.

Poi i segni non si chiedono più per credere.

Ma in alcuni casi solo per capire, per avere conferma che la strada che percorriamo sia quella giusta.

E questi segni arrivano.

Questo ci basta.

Perché per tutto il resto sappiamo che, qualunque cosa succeda, la nostra vita è in ottime mani.

Sabato 25 novembre 2017

Il Signore Gesù diceva agli scribi e ai farisei: «Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo, ma non ne trova. Allora dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. E, venuto,

«La trova vuota, spazzata e adorna»

Allora va, prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora; e l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima. Così avverrà anche a questa generazione malvagia». Mentre egli parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli. Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti». Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».

(Matteo 12,44)

Occorre che il cuore sia sempre pieno di Dio, pieno d’amore.

Se rimane vuoto, diventa facile preda di tutto ciò che ci schiaccia, dello spirito impuro e di tutti quei pensieri che rattristano, spaventano, ci chiudono in noi stessi.

Potremmo pensare che il pensiero non sia facile da dominare, che sia impossibile difenderlo dalle intrusioni.

Ma non è così!

Se ci attacchiamo al Signore e a sua Madre vedremo anche in questo caso miracoli che non avremmo mai immaginato e che ci lasciano stupiti anche a distanza di tempo.

Buona giornata!

don Carlo

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