Domenica 3 dicembre 2017
III di Avvento – L’ingresso del Messia
Quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, il Signore Gesù mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è ancora salito. Slegatelo e portatelo qui. E se qualcuno vi dirà: “Perché fate questo?”, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito”». Andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo slegarono. Alcuni dei presenti dissero loro: «Perché slegate questo puledro?». Ed essi risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono fare. Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salì sopra. Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi. Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano: «Osanna! /
«Benedetto colui che viene nel nome del Signore!»
Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide! / Osanna nel più alto dei cieli!». Ed entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l’ora tarda, uscì con i Dodici verso Betània.
(Marco 11,9)
Se Dio manda sulla terra, in mezzo a noi, qualcuno nel suo nome significa che per l’uomo ogni speranza è possibile.
Se poi è Dio stesso a venire vuol dire che la terra può trasformarsi in Cielo, perché la vita stessa di Dio è tra noi.
Ed è proprio così: l’umanità che si lascia raggiungere, attrarre, coinvolgere da Gesù viene trasformata, progressivamente, tanto quanto si svuota per lasciarLo entrare in sé.
E questo ad esempio di Maria che era grande in proporzione di quanto si era annullata.
È la strada più bella la sua, quella che conquista il cuore e che ci fa desiderare di diventare così.
Buona domenica!
don Carlo
Lunedì 4 dicembre 2017
Un tale si avvicinò e disse al Signore Gesù: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?». Gli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono?
«Buono è uno solo»
Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Gli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso». Il giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?». Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!». Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze.
(Matteo 19,17)
Solo Dio è buono. Lo è in un modo talmente grande da sembrare a volte incomprensibile.
È infinitamente buono quando si fa piccolo come un bambino appena nato, ignorato e scansato perché disturba.
È infinitamente buono quando si lascia crocifiggere entrando in ogni abisso di dolore, di buio e di non senso che ogni uomo potrà mai sperimentare sulla terra.
È infinitamente buono anche quando ci attira a Sé per strade difficili, che ci sembrano sbagliate e che in realtà ci rendono sempre più simili a Lui, fino a renderLo visibile in noi agli uomini.
Buona giornata!
don Carlo
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