Vivi la Parola! 2017.12.19 & 20

Martedì 19 dicembre 2017

II Feria prenatalizia “dell’ Accolto”

L’angelo disse a Zaccaria: «Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio. Ed ecco,

«Tu sarai muto e non potrai parlare

fino al giorno in cui queste cose avverranno»

perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo». Intanto il popolo stava in attesa di Zaccaria e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto. Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna fra gli uomini».

(Luca 1,20)

Il segno che accompagna l’incredulità di Zaccaria è il mutismo, il non poter parlare.

Quasi a dire anche a noi che se non crediamo alle promesse di Dio non ci rimane nulla da dire, ma quando apriamo la bocca pronunciamo solo parole inutili, che non costruiscono il Regno.

Ma Zaccaria saprà vivere in modo molto sapiente questi nove mesi di silenzio, avrà modo di riconsiderare il disegno di Dio e questo genererà in lui un uomo nuovo, che ha nel cuore parole di benedizione  e di gioia perché sa vedere tutto quello che Dio opera nella storia.

Buona giornata!

don Carlo

Mercoledì 20 dicembre 2017

III Feria prenatalizia “dell’ Accolto”

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo.

«E beata colei che ha creduto

nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto»

Allora Maria disse: / «L’anima mia magnifica il Signore».

(Luca 1,45)

Elisabetta loda la fede perseverante di Maria e ce la presenta come un modello da imitare.

Credere infatti non è soltanto dare fiducia a Dio, ma essere certi che tutto quello che Lui dice si realizzerà infallibilmente. Maria vive tutto questo dall’Annunciazione alla Pentecoste, sino alla fine della vita, senza mai deflettere e mettendo sempre in dialogo quanto vede con quanto Dio ha promesso.

Sapendo bene che tutto passa, ma la Parola di Dio resta in eterno.

Buona giornata!

don Carlo

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