Vivi la Parola! 2018.05. 09 & 10

Mercoledì 9 maggio 2018

7Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».

8Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 9Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? 10Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. 11

«Credete a me:

io sono nel Padre e il Padre è in me»

Se non altro, credetelo per le opere stesse. 12In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. 13E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

(Giovanni 14,11)

Abitare uno nell’altro non significa cancellare la propria identità.

Lo sanno molto bene gli innamorati, i quali vivono costantemente proiettati verso la persona amata, seguendola in ogni suo passo e proprio così sono se stessi.

Abitare uno null’altro è la vita della Trinità che è amore purissimo e infinito.

Gesù ce ne parla perché è anche il nostro destino, è il suo comandamento, è la sua preghiera al Padre per noi prima di morire.

Buona giornata!

don Carlo

Giovedì 10 maggio 2018

ASCENSIONE DEL SIGNORE

Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 37Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. 38Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? 39Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». 40Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. 41Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». 42Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 43egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. 44Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». 45Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture 46e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, 47e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48Di questo voi siete testimoni. 49Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto». 50Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. 51Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. 52Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi

«Tornarono a Gerusalemme con grande gioia»

53e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

(Luca 24,52)

Può sembrare strano che i discepoli siano così felici proprio quando Gesù si è staccato per sempre da loro.

In realtà ormai sanno che non li abbandonerà più, che le Sue promesse si realizzano e che sperimenteranno la Sua presenza in tante occasioni.

Inoltre è tale la gioia di averLo visto, di essere stati con Lui che ormai sentono di non temere più nulla, di essere pronti ad affrontare ogni cosa, forti di quella «potenza dall’alto» che li investirà a breve.

Buona giornata!

don Carlo

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