Vivi la Parola! 2018.09. 22 – 23

Sabato 22 settembre 2018

Il Signore Gesù disse: «Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno. Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. Perché,

«Dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore»

(Luca 12,34)

Il vero investimento della vita è porre tutto nel cuore di Dio.

Questo atteggiamento infatti ci lega al Cielo e ci permette di vivere quaggiù con uno sguardo nuovo, quello di Dio, che non si lascia condizionare da quello che tutti dicono.

Soprattutto ci permette di depositare ricchezze che nessuno può intaccare. Spesso non si tratta di cose che si possono dire a tutti: rimangono nel segreto, perché il Padre guarda lì, ma ci rendono veramente liberi da tutto.

Convertirsi a Dio significa questo.

Buona giornata!

don Carlo

Domenica 23 settembre 2018

IV DOPO IL MARTIRIO DI S. GIOVANNI IL PRECURSORE

I Giudei si misero a mormorare contro il Signore Gesù perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe?

Di lui non conosciamo il padre e la madre?

Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?»

Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

(Giovanni 6,42)

Non è facile tenere insieme le due nature di Gesù, è talmente più semplice vederlo solo come il più grande uomo della storia o relegarlo nell’alto dei cieli come Dio distantissimo da noi: la storia delle eresie, da quelle più antiche a quelle di oggi, lo dimostra ampiamente. Vivere la familiarità, l’amicizia quotidiana e semplice con Lui, senza anestetizzare la vertigine che ci dà la Sua piena divinità, da costantemente nuova vitalità e freschezza alla nostra fede.

E ci insegna ogni volta ad incontrarlo e ad amarlo nell’Eucaristia come in ogni fratello. Sapendo che è sempre lo stesso Gesù.

Buona domenica!

don Carlo

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