Vivi la Parola! 2018.10. dal 26 al 31

Venerdì 26 ottobre 2018

 

In seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. 

«C’erano con lui i Dodici e alcune donne»

che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

(Luca 8,1-3)

 

Luca riporta un particolare che ai tempi deve aver suscitato non poco scalpore, soprattutto tra gli apostoli, anche alcune donne seguivano Gesù nella predicazione.

In un mondo in cui la testimonianza di una donna non valeva, in cui si raccomandava agli uomini di non soffermarsi a parlare con esse, il Maestro si lasciava avvicinare e condivideva con loro i suoi insegnamenti.

La modernità di Gesù sbalordisce e ci invita anche oggi a seguirlo.

 

Sabato 27 ottobre 2018

 

Mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla;

«Ma sulla tua parola getterò le reti»

Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

(Luca 5,5)

 

A volte  sembra che il Signore ci faccia delle richieste fuori dalle nostre possibilità, troppo ardue per le nostre forze. 

Ci sentiamo soli a lottare con i mulini a vento, abbiamo voglia di mollare, è inutile, non ci riusciremo mai. 

E’ proprio quello il momento di ritrovare la fede di Pietro, si tratta di fidarsi e andare avanti affidandosi solo al Signore.

Saremo spettatori anche noi di miracoli.

 

Domenica 28 ottobre 2018

I DOPO LA DEDICAZIONE

 

Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola,

«E li rimproverò per la loro incredulità

e durezza di cuore»

perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto.  E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.  Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

(Marco 16,14)

 

Gesù rimprovera gli Apostoli di non aver creduto alle donne, prime testimoni della resurrezione e ad altri discepoli che lo avevano incontrato risorto. 

La fede non è qualcosa di personale che ci coltiviamo da soli. Noi crediamo basandoci sulla fede di altri che ci hanno fatto strada e a nostra volta ci è chiesto di essere luce per chi incontriamo. 

Se la testimonianza non diventa la prima preoccupazione della nostra vita, non potremo dire di aver incontrato Cristo risorto.

 

Lunedì 29 ottobre 2018

 

Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio». Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose:

«Nessuno che mette mano all’aratro

e poi si volge indietro

è adatto per il regno di Dio»

(Luca 9,62)

 

Gesù al discepolo chiede di essere libero, di non lasciarsi incatenare dalla ricerca di sicurezze, dal proprio passato con le sue gioie e i propri errori, dagli affetti morbosi. 

Chi vuole seguirLo deve guardare sempre avanti, essere pronto a ricominciare ogni giorno senza sapere bene dove ti porterà, ma con la certezza che sarà un dono che va vissuto fino in fondo. 

 

Martedì 30 ottobre 2018

 

Mentre andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò:

«Maestro buono, che cosa devo fare

per avere in eredità la vita eterna?»

Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.

(Marco 10,17)

 

La vita eterna non è quella vita di noia che possiamo immaginare dicendo “l’eterno riposo”. 

La vita eterna è la vita piena che già viviamo e continueremo a vivere. 

E’ la vita felice, quella che cerca ogni uomo. 

Il giovane in pratica chiede cosa fare per essere felice. 

E la risposta di Gesù si può riassumere in “amare Dio e gli uomini” dimenticandosi di tutto il resto, perché niente altro ci potrà riempire il cuore di gioia.

 

Mercoledì 31 ottobre 2018

 

Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra,

«Commette adulterio»

Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».,

(Matteo 19,9)

 

In tempi come i nostri parlare di indissolubilità del matrimonio sembra un anacronismo. 

Eppure il sogno di Dio è quello di vedere un uomo e una donna uniti per sempre nel Suo Amore. 

Ed il segreto è proprio questo: stare insieme, ma aggrappati a Lui. 

La famiglia, i figli, le difficoltà, le gioie vanno vissute nella dimensione di questo progetto che è molto più grande di noi, di cui probabilmente non vediamo neppure i contorni, ma di cui possiamo sperimentare che è qualcosa di bello da vivere, proprio perché non è nostro. 

 

 

 

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