Sabato 17 novembre 2018
S. Elisabetta d’Ungheria
Il Signore Gesù si mise a dire ai suoi discepoli:
«Fate attenzione, vegliate,
perché non sapete quando è il momento»
È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».
(Marco 13,33)
È accorato e insistente Gesù in questo suo invito a vegliare. Non è un richiamo alla morte, ma a vivere la vita come un pellegrinaggio verso casa nostra, una casa meravigliosa, a vivere in terra come un giorno sarà in Cielo, a costruire quaggiù la città di lassù. Quando smettiamo di vivere il Vangelo questo orizzonte si appanna, o sparisce del tutto e ci ritroviamo a vagolare smarriti e affaticati, senza una meta.
L’obiettivo non sono le cose o le situazioni, ma sempre e solo Dio, principio e fine di tutto, l’unico che appaga il cuore e lo riempie di festa.
Buona giornata!
don Carlo
Domenica 18 novembre 2018
I DI AVVENTO
La venuta del Signore
5Mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, disse: 6«Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». 7Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». 8Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! 9Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine». 10Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, 11e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. 12Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. 13Avrete allora occasione di dare testimonianza. 14Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa;
«Io vi darò parola e sapienza,
cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere»
16Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; 17sarete odiati da tutti a causa del mio nome. 18Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. 19Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita. 20Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. 21Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; 22quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. 23In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. 24Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti. 25Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, 26mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. 27Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. 28Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».
(Luca 21,15)
Gesù assicura ai suoi discepoli una Sua assistenza speciale nel tempo della persecuzione. Non è un’esenzione dalla sofferenza e dal rifiuto, è invece una luce dello Spirito che con semplicità e chiarezza ci rende evangelizzatori anche in quei frangenti.
Il tempo della prova coincide perciò con quello della sapienza: si vede benissimo cosa resta e cosa passa, si comprende la realtà con un’evidenza nuova, l’identificazione con Gesù raggiunge il vertice, perché è Lui stesso a rivivere la sua Passione in noi.
Per questo il sangue dei martiri è sempre seme di nuovi cristiani.
Buona domenica!
don Carlo
Lunedì 19 novembre 2018
18Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. 19E disse loro:
«Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini»
20Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. 21Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. 22Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono. 23Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. 24La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. 25Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.
(Matteo 4,19)
Dobbiamo andare dietro a Gesù.
Non si diventa pescatori di uomini a partire da se stessi o dalle proprie idee e capacità, ma dal mettere i nostri passi sulle orme di Gesù, unico vero pescatore di uomini.
Le modalità di seguire Gesù sono diversissime, perché ciascuno di noi Lo ripresenta in un modo unico e questo permette anche a persone di ogni sensibilità di sentirsi attratte, perché ogni discepolo parla una lingua che suona comprensibile in particolare ad alcuni, in modo che tutti, da uno o da un altro, si sentano interpellati.
Buona giornata!
don Carlo
Martedì 20 novembre 2018
21Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”,
«Entrerà nel regno dei cieli…
colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli»
22In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. 23Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”. 24Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. 25Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. 26Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. 27Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande». 28Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo insegnamento: 29egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come i loro scribi.
(Matteo 7,21)
C’è una carta di ingresso al regno dei cieli per tutti, diversa per ciascuno perché non esistono due persone uguali: fare la volontà del Padre. Non è legata alla vocazione specifica, né all’età, né alla cultura, perché ciascuno è figlio di Dio e per ciascuno Dio ha uno sguardo unico d’amore, per ciascuno una strada nuova.
L’importante è non distogliere mai gli occhi da questo sguardo, avere nel cuore un unico desiderio, quello di Gesù: essere la volontà del Padre viva, ad ogni istante. Allora si vedranno cose mai viste, la santità avrà nuove espressioni sempre più attraenti, sperimenteremo la pienezza della gioia, perché è Dio che vive in noi.
Buona giornata!
don Carlo
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