Domenica 25 novembre 2018
II DI AVVENTO
I figli del Regno
Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio. Come sta scritto nel profeta Isaia: Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via. Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri, vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
«Giovanni era vestito di peli di cammello,
con una cintura di pelle attorno ai fianchi,
e mangiava cavallette e miele selvatico»
E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
(Marco 1,6)
La figura di Giovanni Battista ci porta a riscoprire l’essenziale nella nostra vita.
Per vivere la vita immersi in Dio, e quindi raggiungere la felicità, occorrono poche cose.
Spesso siamo schiavi della carriera, viviamo un’intera vita per migliorare le nostre posizioni e il nostro patrimonio, scendiamo a compromessi, senza accorgerci che proprio questa ricerca ci ruba molto in affetti, incontri, amicizie, rendendoci più tristi e soli.
Buona domenica !
don Carlo
Lunedì 26 novembre 2018
A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano: “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”. È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: “Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori”.
«Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie»
Allora si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite: «Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidone fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!».
(Matteo 11,19)
Spesso nell’immaginario comune, il credente dà un’immagine di tristezza e di moralismo che allontana.
Seguire Gesù significa invece vivere in fondo la nostra vita con gioie e dolori, ma con la gioia sempre presente di sentirci amati. Chi ci incontra deve sentire questa felicità che traspira in noi, nonostante le fatiche di tutti i giorni.
Tutti abbiamo in mente qualcuno che ci ha conquistato con il suo sorriso e la sua semplicità nell’accogliere tutto ciò che il Signore gli mandava e che ci ha rasserenato con la sua presenza.
Il mondo ha bisogno proprio di questo.
Buona giornata !
don Carlo
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