Vivi la Parola! 2018.11. 30 & 12. 01,02

Venerdì 30 novembre 2018

S.ANDREA APOSTOLO

Mentre camminava lungo il mare di Galilea

«Vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello,

che gettavano le reti in mare»

erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.

(Matteo 4,18)

Gesù non chiama i suoi discepoli in una sinagoga mentre sono in preghiera, ma sul luogo di lavoro. E’ nella nostra quotidianità che il Signore ci visita, con tutti gli impegni e le fatiche di un giorno feriale.

Eppure Lui è lì e ci chiede di essere luce per gli altri proprio in quei momenti, quando ci sembra di non aver un attimo di tempo, ci chiede di occuparci di qualcuno che ci ha messo vicino.

Quanto coraggio ci vuole per dire: ” Va bene Signore, non so poi come farò ma mi fido, e mi occupo di lui”!

Buona giornata!

don Carlo

Sabato 1 dicembre 2018

Beato Charles de Foucauld, religioso

43Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo, ma non ne trova. 44Allora dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. E, venuto, la trova vuota, spazzata e adorna. 45Allora va, prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora; e l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima. Così avverrà anche a questa generazione malvagia». 46Mentre egli parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli. 47Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti». 48Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». 49Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse:

«Ecco mia madre e i miei fratelli!»

50Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».

(Matteo 12,49)

Sembra che Gesù scopra in quell’istante di avere questa nuova famiglia.

In realtà è proprio questo lo scopo ultimo della sua missione di salvezza: creare l’unica immensa famiglia umana che ha Dio come padre, che ci fa vedere in ogni uomo un fratello.

La conversione alla fraternità universale è per noi una provocazione che riguarda ogni incontro della nostra giornata: ci chiede uno sguardo nuovo su ogni persona, un desiderio forte di tessere relazioni fraterne proprio con tutti, un cuore che si dilata e non esclude nessuno.

Buona giornata!

don Carlo

Domenica 2 dicembre 2018

III DI AVVENTO

Le profezie adempiute

18Giovanni fu informato dai suoi discepoli di tutte queste cose. Chiamati quindi due di loro, Giovanni 19li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». 20Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”». 21In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. 22Poi diede loro questa risposta:

«Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito»

i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia. 23E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!». 24Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? 25Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che portano vesti sontuose e vivono nel lusso stanno nei palazzi dei re. 26Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. 27Egli è colui del quale sta scritto: Ecco, dinanzi a te mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via. 28Io vi dico: fra i nati da donna non vi è alcuno più grande di Giovanni, ma il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui.

(Luca 7,22)

Il Cristianesimo non è una teoria o una filosofia, ma una vita nuova, diversa, che si può vedere e sperimentare di persona. È Gesù per primo a indicare questo come primo spettacolo da guardare, che è all’origine della fede.

Per questo le nostre comunità cristiane sono tanto più evangelizzanti quanto più si preoccupano in primo luogo non tanto di organizzare, ma di mostrare la cura affettuosa verso ciascuno che poi diventa reciproca. È vero, la gente chiede iniziative e servizi e stima una comunità per l’efficienza e il dinamismo, ma se non trova l’amore reciproco difficilmente incontrerà Gesù e la bellezza del Vangelo.

Buona domenica!

don Carlo

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