Venerdì 14 dicembre 2018
S. Giovanni della Croce
sacerdote e dottore della Chiesa
23Entrò nel tempio e, mentre insegnava, gli si avvicinarono i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo e dissero: «Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?». 24Gesù rispose loro: «Anch’io vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, anch’io vi dirò con quale autorità faccio questo.
«Il battesimo di Giovanni da dove veniva?
Dal cielo o dagli uomini?»
Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, ci risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. 26Se diciamo: “Dagli uomini”, abbiamo paura della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta». 27Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo». Allora anch’egli disse loro: «Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose».
(Matteo 21,25)
La domanda di Gesù non è un tranello per far cadere i capi e gli anziani. Serve a smascherare la loro ipocrisia, che si era manifestata apertamente anche di fronte a Giovanni Battista. Anche allora avevano studiato bene come reagire di fronte alle sue invettive rivolte a loro, senza reagire, ma senza neanche convertirsi, per non vedere insidiato il potere che avevano.
Gesù vuole scardinare questa falsità e lo fa con forza, sapendo che tutto questo ricadrà su di Lui. Ma l’Amore non fa calcoli e non si ferma per paura della propria incolumità.
Sabato 15 dicembre 2018
28«Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. 29Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. 30Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. 31Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico:
«I pubblicani e le prostitute
vi passano avanti nel regno di Dio»
32Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli.
(Matteo 21,31)
La parola di Gesù è veemente nei confronti dei capi e degli anziani, rasenta l’insulto per cercare di scuoterli, come facevano i profeti. C’è infatti un perbenismo di facciata che è l’ostacolo più invalicabile contro Dio, Lo rifiuta e Lo combatte nel cuore, senza manifestarlo troppo apertamente.
Gesù non si vergognava di annoverare tra i suoi amici persone dal passato deplorevole: vedeva che la loro povertà morale era una porta aperta, il Vangelo entrava tutto in loro e li trasformava. E questo è ciò che vale più di tutto.
Così il nostro passato non blocca mai Gesù, perché Lui vede quali meraviglie può realizzare se lo lasciamo operare in noi.
Domenica 16 dicembre 2018
V DI AVVENTO
Il Precursore
23Anche Giovanni battezzava a Ennòn, vicino a Salìm, perché là c’era molta acqua; e la gente andava a farsi battezzare. 24Giovanni, infatti, non era ancora stato gettato in prigione. 25Nacque allora una discussione tra i discepoli di Giovanni e un Giudeo riguardo alla purificazione rituale. 26Andarono da Giovanni e gli dissero: «Rabbì, colui che era con te dall’altra parte del Giordano e al quale hai dato testimonianza, ecco, sta battezzando e tutti accorrono a lui». 27Giovanni rispose:
«Nessuno può prendersi qualcosa
se non gli è stata data dal cielo»
28Voi stessi mi siete testimoni che io ho detto: “Non sono io il Cristo”, ma: “Sono stato mandato avanti a lui”. 29Lo sposo è colui al quale appartiene la sposa; ma l’amico dello sposo, che è presente e l’ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è piena. 30Lui deve crescere; io, invece, diminuire». 31Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. 32Egli attesta ciò che ha visto e udito.
(Giovanni 3,27)
Ciò che siamo l’abbiamo ricevuto. Non possiamo pensare di realizzare qualcosa per il Regno senza aver ricevuto prima i doni dall’Alto.
È incoraggiante ricordare che Dio non spreca i regali che ci fa, ma ce li ha affidati proprio per realizzare quella missione tipica e unica che è la nostra.
Spesso vedremo fratelli e sorelle che con grande passione fanno altro, hanno altri incarichi, altri stili. Non dobbiamo né imitarli, né criticarli, ma ricordare che ciascuno ha il suo posto insostituibile nel grandioso piano di Dio e che ciascuno è importante, altrimenti lo Spirito non lo avrebbe suscitato.
Lunedì 17 dicembre 2018
I Feria prenatalizia “dell’Accolto”
1Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, 2come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, 3così
«Anch’io ho deciso di fare ricerche accurate
su ogni circostanza, fin dagli inizi»
e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, 4in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto. 5Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccaria, della classe di Abia, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. 6Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. 7Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni. 8Avvenne che, mentre Zaccaria svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, 9gli toccò in sorte, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso. 10Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora dell’incenso. 11Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. 12Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. 13Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. 14Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, 15perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre 16e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. 17Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto».
(Luca 1,3)
Il lavoro degli evangelisti è troppo distante da noi nel tempo per poter avere tutti i dettagli che vorremmo sapere. I documenti che abbiamo ci permettono di avere alcune certezze, le ricerche accuratissime degli studiosi fanno progredire le conoscenze, ma rimane lo spazio per molte ipotesi su vari argomenti.
Anche Luca attesta di essersi impegnato in queste ricerche sulle testimonianze, insieme ad altri redattori delle origini del Cristianesimo.
Lo scopo ultimo è sempre lo stesso: metterci in contatto con l’esperienza incandescente di Gesù, con la sua persona, per permettere ad ogni uomo di ogni tempo di essere suo discepolo, di riviverLo già da quaggiù, come milioni di uomini in questi 2000 anni hanno già fatto.
Martedì 18 dicembre 2018
II Feria prenatalizia “dell’Accolto”
19L’angelo gli rispose: «Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio. 20Ed ecco,
«Tu sarai muto e non potrai parlare
fino al giorno in cui queste cose avverranno»
perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo». 21Intanto il popolo stava in attesa di Zaccaria e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. 22Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto. 23Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. 24Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: 25«Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna fra gli uomini».
(Luca 1,20)
Zaccaria non riesce più a parlare, perché non ha creduto.
È muto. Ma non sordo.
Può sempre ascoltare e questa è la realtà indispensabile per crescere, anche nella fede. A dimostrazione che le nostre parole possono anche zittire, perché a volte sono anche di ostacolo, se non nascono da un cuore davvero credente. Ma la parola di Dio, specie quando è messa in pratica, ci è necessaria più del pane che mangiamo, non smette di nutrire il cuore, l’intelligenza, la mentalità, di trasformarci in veri figli del Padre.
Mercoledì 19 dicembre 2018
III Feria prenatalizia “dell’Accolto”
39In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. 40Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. 41Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo 42ed esclamò a gran voce:
«Benedetta tu fra le donne
e benedetto il frutto del tuo grembo!»
43A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? 44Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. 45E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». 46Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore
(Luca 1,42)
Lo ripetiamo mille volte nell’Ave Maria: lei è “benedetta”.
Questo ricorda che Dio “dice bene” di lei, fa scendere sulla sua vita un’abbondanza di luce e di amore da rimanere senza parole.
La cosa bella è che questa ricchezza meravigliosa Maria non la tiene per sé: come ogni mamma, lei dona ai suoi figli tutto quello che è e tutto quello che ha. Per questo lei è solo l’origine umana da cui proviene in Gesù tutto l’amore di Dio che raggiunge ogni uomo della storia. È un amore che ha il profumo della sua tenerezza materna, ed è tutta un’altra vita quella accompagnata dall’amore di una madre.
Giovedì 20 dicembre 2018
IV Feria prenatalizia “dell’Accolto”
57Per Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. 58I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei. 59Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccaria. 60Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». 61Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». 62Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. 63Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. 64All’istante gli si aprì la bocca e
«Gli si sciolse la lingua,
e parlava benedicendo Dio»
65Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. 66Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.
(Luca 1,64)
Appena Zaccaria si tuffa nuovamente nel progetto di Dio la sua lingua torna a parlare e benedice Dio in modo stupefacente.
C’è infatti un dono particolare dello Spirito che accompagna il discepolo che fa la volontà di Dio. Gli permette di esprimersi come un canale della grazia e si accorge di dire cose che non avrebbe immaginato prima.
E se gli capita di riascoltarsi o di rileggere quanto ha scritto rimane stupito di aver avuto quei pensieri, che evidentemente non sono suoi, e che risultano urgenti e luminosi anche per la sua vita.
Venerdì 21 dicembre 2018
V Feria prenatalizia “dell’Accolto”
67Zaccaria, suo padre, fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo: 68«Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo, 69e ha suscitato per noi un Salvatore potente nella casa di Davide, suo servo, 70come aveva detto per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo: 71salvezza dai nostri nemici, e dalle mani di quanti ci odiano. 72Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri e si è ricordato della sua santa alleanza, 73del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, di concederci, 74liberati dalle mani dei nemici, di servirlo senza timore, 75in santità e giustizia al suo cospetto, per tutti i nostri giorni. 76E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, 77per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccati. 78Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio,
«Ci visiterà un sole che sorge dall’alto»
79per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra di morte, e dirigere i nostri passi sulla via della pace». 80Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.
(Luca 1,78)
Zaccaria ha una visione profetica straordinaria di quanto Dio sta operando nella storia. Il silenzio e l’ascolto gli hanno permesso di vedere con una profondità nuova ciò che prima neppure immaginava.
Parla della visita di Dio con la forza di uno che l’ha sperimentata e sa bene quanto sia indescrivibile il dono di Dio per chi ne ha sentito il passaggio nella sua vita. È una luce che viene dall’Alto, che illumina ogni cosa, la riempie di colore e di calore e regala nei cuori la pace di Dio.
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