«Nell’anno 2021 vorremmo che la celebrazione della Pasqua non fosse solo una replica di abitudini acquisite: chiediamo la grazia non solo di celebrare di nuovo la Pasqua, ma piuttosto di celebrare una Pasqua nuova. […]
Questo è il momento opportuno per domandarsi perché l’inerzia vince sulla libertà, perché il buon proposito si rivela inefficace, perché la parola che chiama a conversione è recepita come un argomento per criticare qualcun altro. Per offrire un contributo e per incoraggiare una riflessione comunitaria, in questa Quaresima propongo di svolgere il tema della “correzione” e di affrontare in ogni comunità il tema dei percorsi penitenziali e delle forme della confessione per una verifica della consuetudine in atto, un confronto critico con le indicazioni del rito e le diverse modalità celebrative indicate. […]
Invito ogni comunità a curare le celebrazioni. […] Sarebbe bello che tutto l’ambiente circostante si rendesse conto che i cristiani stanno celebrando la Pasqua».
Fin qui le parole del nostro Arcivescovo nella sua lettera per il tempo quaresimale. Come tradurremo queste indicazioni?
Sullo sfondo della parole del nostro Arcivescovo vi è l’enciclica di papa Francesco “Fratelli tutti”, cioè quella fraternità che rende possibile la “correzione” di cui parla l’Arcivescovo Mario e l’anno indetto, sempre dal Papa, sulla figura di San Giuseppe.
Per questo abbiamo intitolato il cammino quaresimale: “Da fratelli e sorelle verso la Pasqua” e si caratterizzerà per questi elementi:
- Una settimana di esercizi spirituali residenziali all’inizio del periodo, per radicarsi saldamente in Dio, con diversi appuntamenti quotidiani che aiutino a vivere come figli dell’unico Padre e quindi fratelli.
- I quaresimali del venerdì a marzo (che in questo tempo di pandemia inglobano i tradizionali “dialoghi con la città” che si tenevano al martedì) sulla figura di San Giuseppe, per scoprirne quel cuore che deve diventare in questo cammino sempre più “nostro”.
- La proposta di due celebrazioni comunitarie della riconciliazione, secondo il metodo nuovo già sperimentato e che viene visto come opportuno e indicativo anche dal nostro Arcivescovo.
- La preghiera serale in famiglia (dalla seconda settimana in poi), come abbiamo già positivamente sperimentato l’anno scorso, col collegamento con l’Arcivescovo.
- Un percorso articolato per i ragazzi, gli adolescenti e i giovani, con alcuni speciali momenti celebrativi e di riflessione
- L’indicazione di alcuni testi per la meditazione personale
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