La bocciatura del ddl Zan al Senato e i commenti che ne sono seguiti sulla stampa laica, richiedono alcune precisazioni per fare chiarezza sulla posizione della Chiesa in materia e non solo.
- Non ha vinto l’omofobia e la Chiesa non è omofoba, come alcuni hanno scritto e detto. Diceva infatti, già 40 anni fa, il Catechismo della Chiesa Cattolica al n° 2358 verso le persone omosessuali: «A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione…». Siamo anche noi (per primi, in nome del Vangelo!) contro ogni discriminazione.
- Nel ddl Zan c’erano tre principi irricevibili: la teoria gender, il delitto di opinione, l’imposizione educativa (nelle scuole di ogni ordine e grado) di una visione ideologica. Si sarebbe dovuto porre rimedio a queste finalità terze, che nulla hanno a che vedere col rispetto delle persone.
Come scrive Papa Francesco in Amoris Laetitia al n° 56: è «inquietante che alcune ideologie di questo tipo cerchino di imporsi come un pensiero unico che determini anche l’educazione dei bambini». - Mentre da un lato dobbiamo constatare positivamente che alcuni politici su questioni etiche hanno seguito la propria coscienza e non le logiche di partito, dall’altro occorre rilevare che il non essere riusciti a raggiungere una convergenza condivisa su temi così importanti, è il segno del fallimento di una certa politica.
In una dittatura (lo “stato etico” di nefasta memoria!) si impone l’idea del più forte; in una democrazia matura, invece, sulle questioni etiche, si arriva insieme, attraverso opportune mediazioni, ad una posizione condivisa, non all’imposizione della maggioranza “blindando” un testo. Il rifiuto al dialogo e alla mediazione su alcuni punti controversi del ddl, ha dimostrato l’arroganza di alcuni leader che non hanno saputo fare ciò che la politica dovrebbe fare approvando una legge: essere il più possibile inclusiva delle posizioni di tutti. - Siamo in un momento storico unico, che costringe tutti a rinunciare ad issare la propria bandierina. Ora si riparta per elaborare un Testo che davvero contrasti la discriminazione e non se ne serva (come un cavallo di Troia) per interessi terzi.
don Paolo
COMMENTS