Come ogni anno, oggi in tutte le parrocchie d’Italia viene celebrata la Giornata di sensibilizzazione alla firma per l’8xmille alla Chiesa cattolica. Come prevede la legge 222 del 1985, i fondi provenienti dall’8xmille vengono spesi dalla Chiesa cattolica per la carità, per le esigenze pastorali e per il sostentamento del clero.
DOMENICA 19 GIUGNO 2022
UN AIUTO PER TUTTI ALLE PORTE DELLE CHIESE
La Parrocchia offre un servizio, facile e gratuito per l’assistenza, il ritiro e la consegna delle Buste con la “Scheda per la scelta della destinazione dell’8xmille dell’IRPEF”.
Cosa si intende per 8×1000?
Lo Stato mette a disposizione dei contribuenti una quota del gettito complessivo dell’Irpef (l’imposta sul reddito delle persone fisiche) per scopi “sociali o umanitari” a gestione statale oppure “religiosi o caritativi” gestiti da confessioni religiose. Questa quota è pari all’otto per mille dell’intero gettito Irpef.
Lo Stato non ne decide però direttamente l’attribuzione, ma affida alla libera scelta dei cittadini contribuenti il compito di determinare a chi e per quali scopi deve essere destinata, esprimendo la propria preferenza firmando in una delle caselle sui modelli appositi.
I soggetti destinatari
Ogni confessione religiosa può infatti stipulare accordi con lo Stato italiano e chiedere di aderire al meccanismo dell’otto per mille.
Esprimere la propria scelta comporta il pagamento di una tassa in più?
Assolutamente no. Non si tratta di una maggiorazione dell’imposta, di un otto per mille in più di tasse da pagare: si tratta invece della facoltà di decidere quale destinazione debba essere data all’otto per mille dell’Irpef che tutti abbiamo pagata.
In sede di ripartizione ogni firma vale allo stesso modo e non c’è differenza, ad esempio, tra la firma di un contribuente il cui reddito ammonta a 100 milioni annui e quella di un altro contribuente con un reddito di 25 mila.
Come viene ripartito tra i diversi destinatari l’otto per mille del gettito Irpef ?
La ripartizione avviene in proporzione alle scelte espresse e quindi senza tenere conto degli “astenuti”. Lo Stato ripartisce l’intero otto per mille in proporzione alle scelte espresse da chi ha deciso di avvalersi della possibilità di scegliere, senza che l’astensione di alcuni ne sottragga alla ripartizione una parte.
Perchè è importante partecipare?
La tua firma è importante perché l’otto per mille è stato concepito come uno strumento di democrazia diretta.
Chi firma dà forza alla propria convinzione, orientando la scelta non solo in base al valore dell’Irpef personale, ma a quello complessivo.
Come vengono gestiti i soldi dalla chiesa cattolica?
Se il contribuente sceglie in favore della Chiesa cattolica, sa che la quota a questa spettante sarà versata dallo Stato alla Conferenza Episcopale Italiana (CEI), la quale sarà tenuta a ripartirla e ad assegnarla per tre finalità:
* Esigenze di culto e pastorale in Italia
* Interventi caritativi in Italia e nel Terzo mondo
* Sostentamento dei sacerdoti
La Conferenza Episcopale Italiana dà annualmente pubblico rendiconto del modo in cui ha ripartito e gestito la quota di Otto per mille attribuitale dai contribuenti; ciò per favorire la trasparenza e l’informazione e per far crescere la coscienza e la partecipazione dei fedeli.
Perché dei soldi per il sostentamento dei sacerdoti?
Anche i sacerdoti devono mangiare e vestirsi, e non tutte le parrocchie riescono a sovvenire ai loro preti con le offerte dei fedeli.
Di per sè il sostentamento dei sacerdoti è garantito dall’Istituto per il Sostentamento del Clero (ICSC) che si avvale delle offerte dei fedeli per questo scopo, integrando quanto la singola parrocchia deve provvedere ai suoi sacerdoti.
Le offerte dell’ICSC non sono però sufficienti, per cui bisogna attingere all’otto per mille per questa esigenza. I fondi sono perciò destinati anche ai sacerdoti che hanno parrocchie piccole o molto povere che non hanno quindi dei fondi per mantenerli: è un modo per applicare il principio morale della dottrina sociale cristiana: “Da ciascuno secondo le sue possibilità, a ciascuno secondo i suoi bisogni”.
Facciamo dunque il possibile affinché tutti possano esercitare questa possibilità, che spalanca a tutta la comunità orizzonti di bene. Nessuno escluso.
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