Consiglio pastorale sul Direttorio per le Comunità pastorali

Il 13 aprile 2006, Giovedì santo, il cardinale Dionigi Tettamanzi introduceva un nuovo modello di unità pastorale per la Diocesi di Milano, denominato Comunità pastorale, modello che il cardinale Angelo Scola, nelle «Linee diocesane sulla pastorale di insieme nella forma delle Comunità Pastorali» del 2013, confermava, disponendone alcuni adattamenti.

A 16 anni di distanza, tenendo conto dell’esperienza acquisita nelle numerose Comunità pastorali che sono state nel frattempo costituite, avendo sentito il Consiglio pastorale diocesano, il Consiglio presbiterale e l’Assemblea dei decani, il 4 novembre 2022 l’Arcivescovo ha promulgato il «Direttorio per le Comunità pastorali» (leggi qui). Le nuove disposizioni intendono sostenere la vita delle Comunità pastorali già esistenti e offrono le indicazioni per quelle che verranno costituite nei prossimi anni.


Fino ad ora non esistevano delle indicazioni autorevoli: ogni Comunità pastorale della nostra Diocesi si costituiva secondo modalità dettate più dal buon senso e dalla fantasia dei responsabili che da indicazioni diocesane. Dopo tanti anni dalla loro costituzione, a partire dalle esperienze in atto (circa un centinaio in Diocesi), ecco per la prima volta le indicazioni autorevoli del Vescovo, con un direttorio che ne detta le linee guida fondamentali.

Così, Domenica scorsa, il Vescovo ha presentato questo direttorio, consegnandolo a tutte le Comunità pastorali della Diocesi (tra cui anche la nostra): “Diamo forma alle Comunità pastorali come strumento più adeguato per la missione nel territorio in cui abitiamo. In questa decisione condivisa con tutti i consigli diocesani, presbiterale, pastorale, episcopale, con l’Assemblea dei Decani, abbiamo la persuasione di essere condotti dallo Spirito di Dio e siamo convinti che solo la docilità allo Spirito può rendere unita, libera, lieta la nostra Chiesa Diocesana. La costituzione e la vita delle Comunità Pastorali non è una riorganizzazione burocratica per far fronte alla riduzione del numero dei preti. Si tratta invece di una scelta compiuta per lasciarci condurre dall’imperativo della missione e dal vento amico dello Spirito che rinnova e riforma la Chiesa in ogni tempo e in ogni luogo. La riforma della Chiesa è opera dello Spirito e chiede a tutte le componenti della comunità cristiana di sperimentare lo stupore per le opere di Dio, di aprirsi alle novità necessarie perché la novità evangelica rinnovi la vita delle persone e delle strutture, vino nuovo in otri nuovi. Intraprendere e confermare un cammino nuovo per rispondere a inedite sfide chiede anche la scioltezza di lasciare quello che è di intralcio per camminare determinati a portare a compimento la nostra vocazione e a servire alla missione della Chiesa in questa terra e questa gente. La gente, anche se non sempre lo ammette e forse neppure lo sa, ma ha bisogno di Vangelo, di speranza, di gioia: non servirà a nulla una Chiesa triste, lamentosa, stanca, nostalgica. Abbiamo valutato il cammino compiuto dal 2006 ad oggi, abbiamo riconosciuto la necessità della pastorale di insieme, abbiamo riconosciuto le fatiche, le complicazioni, le confusioni, le insoddisfazioni. Abbiamo intuito che prendersi cura insieme della testimonianza e dell’annuncio del Vangelo è necessario, abbiamo intuito che la Comunità Pastorale è uno strumento più adatto di altri, un asino che può servire al re mite per entrare nella sua città. Abbiamo compreso che per essere più sciolti, più fiduciosi, e superare le perplessità e le fatiche è più utile coltivare la gioia di annunciare la buona notizia, che la ricerca di accomodamenti per non scontentare troppo nessuno. Siamo convinti che la gioia di annunciare il vangelo deve convocare e contagiare tutti, tutto il popolo di Dio, laici, laiche, consacrati, consacrate, diaconi preti: la missione non deve misurarsi sul numero e sull’età dei preti, ma sulla intensità della fede e della gioia, della carità e della speranza di tutto il popolo cristiano. La buona notizia è questa: la missione continua!”.

Il Consiglio pastorale di mercoledì 14 dicembre 2022 cercherà di analizzare il nuovo Direttorio e offrirà le opportune indicazioni per come adeguare (se necessario) la nostra Comunità alle indicazioni diocesane.

Che la consapevolezza del dono che ci è stato fatto possa aiutare tutti e ciascuno a vivere con rinnovato slancio l’annuncio del Vangelo sul nostro territorio cittadino!

don Paolo

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