Avvento ambrosiano 2023

DALLA TERRA… UNA VITA PIENA

Dio ha scelto una TERRA per donarci la sua VITA.

In Avvento desideriamo metterci in ascolto del messaggio che questa porzione di mondo, oggi così insanguinata, ci racconta.

Ogni domenica, in sintonia con la Parola di Dio, assoceremo un luogo della Terra Santa e una parola legata alla terra.

Scopriremo così come TRASFORMARE LA NOSTRA VITA IN TERRA SANTA, nella quale il Signore possa venire ad abitare. Una Terra di PACE e di FRATERNITA’. Perché tutti noi “siamo fatti di terra”.

CON L’INIZIO DELL’AVVENTO
LE MESSE FERIALI SI CELEBRANO
IN TRINITA’ E A SAN CARLO NELLA CAPPELLINA

Appuntamenti importanti di questo tempo di Avvento:

  • Ritiro il 3 dicembre per tutta la Comunità.
  • Concerti natalizi: della nostra Corale, di cori Gospel, della Junior Band
  • Avvento di fraternità: banchetti di manufatti e speciale vendita di prodotti di ulivo provenienti da Betlemme, per sostenere concretamente le famiglie cristiane in Palestina
  • La Novena di Natale
  • La visita natalizia delle case

PRIMA SETTIMANA: LE PIETRE DI GERUSALEMME

Gesù nel Vangelo di oggi invita a guardare le pietre di Gerusalemme: erano le pietre del Tempio, il luogo dell’incontro dell’uomo con la presenza di Dio. Eppure, dice ancora Gesù, neppure il Tempio è eterno: tutto crolla! Solo Dio è la roccia, la pietra, che non crolla, mai.
Di quelle pietre e di quel Tempio, come profetizzato da Gesù, oggi non resta più nulla (se non il muro occidentale del basamento, chiamato “muro del pianto”).

Dal VII secolo su quel luogo vi è la spianata delle Moschee, il terzo
luogo più sacro al mondo per i mussulmani. Quelle pietre sono diventate così da simbolo religioso di preghiera e di pace, un segno di lotta e di divisione, pretesto di contesa e di guerra.

Da secoli non c’è pace a Gerusalemme, la “città della pace”, eppure Dio si è fatto uomo proprio in questa terra, su queste pietre.

Il Vangelo di questa Domenica, parlando di catastrofi e di guerre, invita a trasformare il male in occasione per dare testimonianza di bene, a riconoscere che ogni pietra può crollare, ma solo Dio resta.

Spesso, di fronte alle difficoltà e alle avversità, le parole diventano pietre che si scagliano gli uni contro gli altri: Cristo, pietra angolare del nuovo popolo di Dio, ci annuncia che la testimonianza che siamo chiamati a dare è quella di seminare parole e gesti di pace, di dialogo, di fraternità, di ascolto e rispetto reciproco.

Solo così in questo Avvento potremo tornare ad essere Terra Santa, pietre vive della nuova Gerusalemme.


SECONDA SETTIMANA: IL DESERTO

Per ritrovare la via della vita

L’ incontro con Dio che si è rivelato in Gesù e nella storia della salvezza si può vivere ovunque, ma trova particolare fecondità nella “Terra” dove il Santo ha deciso di “incarnarsi”, da Abramo, a Gesù, fino alla prima Chiesa. Lì «dove sulla terra si apre il cielo».

Nella storia del popolo di Israele il deserto è stato il luogo decisivo per il cammino verso la Terra promessa e la libertà.
Il deserto è luogo delle tentazioni, delle mormorazioni contro Dio: positivamente il deserto diviene luogo della conversione, del cambiamento di vita.
Il deserto è il luogo della mancanza: la mancanza del cibo, dell’acqua, delle cose, ma soprattutto la mancanza degli uomini, cioè luogo della solitudine. Nella solitudine del deserto si scopre se stessi: i propri bisogni, i propri sentimenti, le proprie povertà.
Il deserto è il luogo dell’intimità con Dio, del silenzio che parla, della comunione con il Signore: è il tempo del fidanzamento del popolo col suo Dio.
Mettere a tema la sabbia del deserto, alla luce del Vangelo di oggi, significa decidersi in tre direzioni: la conversione (cioè lasciare abitudini sbagliate e vizi); ritrovare tempo e spazio per restare in silenzio; volgersi con decisione verso Dio, rimettendolo al centro della nostra vita.

Un mio carissimo amico, don Lorenzo Negri prevosto a Milano, ha scritto un articolo sul suo bollettino parrocchiale che trovo particolarmente pertinente e provocante. Dice così: “In 0,41 secondi si trovano circa 12 milioni di risultati per “calendario di avvento”. Ce n’è per tutti i gusti. Poteva forse mancare il “calendario di avvento per cani”? Ovviamente no! Si trova anche quello per gatti, ovviamente. Perché, ovviamente (???), i cani e i gatti giorno per giorno si preparano a rivivere il mistero di Dio che si fa uomo e ad accoglierlo nella loro vita!!? Signori, siamo alla follia! Ce ne rendiamo conto?
Non solo per questa barbarie che viene fatta passare per civiltà per cui non siamo più in grado di distinguere gli uomini dagli animali, ma perché ormai “ci hanno rubato” proprio tutto!
Sì, mi verrebbe da dire così, ma ho il fondato sospetto che non siano “altri” quelli che hanno trasformato qualsiasi cosa che fu santa in vergognoso e vile oggetto di commercio, bensì tutta gente “nostra”. Il cristianesimo in occidente non è stato conquistato da un’altra religione, ma è in agonia divorato dal tumore maligno che si chiama mito del benessere, del successo, del denaro, dell’autodeterminazione, dell’individualismo… Ci sarà una via di uscita?

Voltiamo le spalle in maniera decisa a tutto ciò che parla d’altro, a ciò che è contrario al mistero di un Dio che si fa carne d’uomo (luci, lucette, palle e palline, alberelli, spese inutili (e quindi immorali), ecc. Proviamo a mettere tutte le nostre energie per ritrovare la via della vita!
Se ci aiutassimo gli uni gli altri ad essere forti per affrontare questa operazione?! Se iniziassimo a pregare seriamente?! Se decidessimo di cambiare davvero qualcosa nella nostra vita da oggi?! Se la piantassimo, anche all’interno della Chiesa, di drogarci di teorie e di progetti e ci fermassimo ad accogliere il “prossimo”, cioè il vicino?! Se imparassimo a fare un po’ di penitenza?!”

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