Ringraziamenti dal Cardinale Pierbattista Pizzaballa

Abbiamo ricevuto da Sua Beatitudine il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, O.F.M., Patriarca di Gerusalemme dei Latini, una mail, indirizzata al nostro don Paolo in cui il Cardinale esprime il ringraziamento per il nostro aiuto.
Il testo ricevuto lo scorso 9 dicembre è il seguente:


Caro don Paolo,

Innanzitutto grazie per quanto state facendo per sostenere famiglie in questa terribile situazione.
Speriamo che finisca presto, anche se non credo.
Buona continuazione di avvento e auguri di ogni bene
+Pierbattista Pizzaballa


OFFERTE RACCOLTE PER LE FAMIGLIE CRISTIANE

DI TERRA SANTA

Dalle vendite dei mercatin: 5.362 €

Da offerte vari: 4.000 €

Le abbiamo inviate a: Rony Tabash per i prodotti acquistati; alla famiglia Nasri per un aiuto mirato; a Suor Rosa a Ortas; a padre Elias per le famiglie cristiane del sud Libano che vivono tra i Drusi e gli Hezbollah


Ringraziamenti del Patriarca di Terra Santa Cardinal Pizzaballa alle comunità, come la nostra, che stanno aiutando le famiglie cristiane

Stiamo vivendo uno dei momenti più difficili, qui in Terrasanta. Io sono qui da 34 anni e di guerre ne ho viste tante, purtroppo, ma una situazione come questa è una novità tristissima. Stiamo vivendo momenti in cui l’odio, il desiderio di vendetta stanno avendo il sopravvento su qualsiasi altro discorso. L’impatto emotivo che dal 7 ottobre è piombato su queste popolazioni è enorme: ciascuno è concentrato sul proprio dolore, che occupa così tanto spazio nel cuore e nelle proprie prospettive da non lasciare posto per altro. Una situazione dolorosa e con difficili vie d’uscita. La nostra comunità cristiana vive in situazioni estremamente difficili, distribuita in varie zone del Paese, Gaza, West Bank, Cisgiordania, Israele e così via.

Ovviamente a soffrire di più è chi si trova nella Striscia, circa un migliaio di persone, riunita in quello che resta dei due complessi della chiesa ortodossa e di quella cattolica. Sono persone private di tutto, le loro case sono andate distrutte, non hanno acqua né elettricità, le comunicazioni sono povere, i viveri scarseggiano: ogni giorno si fatica a far arrivare loro un minimo di aiuti. Una situazione estremamente difficile, eppure sono sempre colpito dalla testimonianza che danno: pur avendo la possibilità di fuggire, hanno deciso di restare. Dicono che se deve accadere, è meglio che accada lì, accanto a Gesù, vicino alla chiesa.

Molto difficile la situazione anche nella West Bank, soprattutto nella zona di Betlemme, dove finora s’era vissuto contando su due grandi risorse: il lavoro in Israele e il pellegrinaggio. Risorse che oggi sono ferme, sospese, con i pellegrini scomparsi e il lavoro oltreconfine impossibile, vista la cancellazione dei permessi di lavoro. Circa 150 mila palestinesi adesso sono rimasti senza lavoro e prospettive, e non è detto che si potrà mai tornare alla situazione precedente, con una complessità sociale ed economica che rischia di durare, creando una frustrazione profonda anche nelle nostre famiglie cristiane.
In ogni caso, non dobbiamo disperare: vedo intorno a noi tantissime chiese e comunità, come la vostra, che vogliono fare qualcosa.

Sono tante piccole gocce che messe insieme aiutano a non sentirci soli, a non cadere nella disperazione.
La speranza dev’esserci sempre: Cristo è risorto, ma lo si incontra attraverso i tanti risorti nel mondo, persone e comunità che vogliono esserci vicine, e testimoniare il sostegno con il loro amore.
Grazie per la vostra solidarietà.

+Pierbattista Pizzaballa

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