Lunedì 20 febbraio 2017
Si avvicinarono al Signore Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma
«Chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore»
e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
(Marco 10,43)
Per educarsi ed educare ad avere ruoli di responsabilità è molto utile passare e tornare a compiti di servizio umile e nascosto.
Non è una strategia per farsi applaudire per la propria semplicità.
È invece un’esperienza fondamentale per capire la fatica di chi vive perennemente nel servizio concreto, pratico e ripetitivo e poter dare suggerimenti realistici, comprensibili e non teorici. È così facile giudicare d’istinto i fratelli in modo negativo, quando non si è sudato nel loro stesso lavoro.
E poi non dobbiamo mai dimenticare il lavoro umile che per tanti anni ha segnato le giornate del Figlio di Dio: solo così si sperimenta e si comprende l’essere uomo.
Buona giornata!
don Carlo
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