Mercoledì 10 maggio 2017
Alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui. Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi?
«Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei?»
Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!».
(Giovanni 7,48)
C’è una qualche infallibilità nel popolo di Dio a riguardo della verità. C’è infatti una specie di “fiuto” con cui la gente semplice comprende subito ciò che è vero e ciò che non lo è, ciò che corrisponde alla verità di Gesù e ciò che se ne discosta.
Non si tratta delle questioni complesse della dottrina e della teologia, ma riguarda soprattutto le persone, i carismi.
Non si giunge alla verità solo con la forza del ragionamento. C’è un’istruzione interiore dello Spirito che ci illumina sempre. Senza di essa i contemporanei di Gesù non avrebbero riconosciuto in Lui il Figlio di Dio.
Buona giornata!
don Carlo
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