Vivi la Parola 2017.06.12

Lunedì 12 giugno 2017

S. Giustino, martire

 

Il Signore Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode. Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano:

«Non è costui il figlio di Giuseppe?»

Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria».

(Luca 4,22)

 

Gli abitanti di Nazareth conoscono bene Gesù, fa parte della loro quotidianità e proprio per questo non credono in Lui e nelle Sue parole.

Anche noi spesso aspettiamo dei segni eclatanti che scuotano la nostra fede e non ci accontentiamo di vedere l’opera del Signore che si realizza ogni giorno.

Occorre guardare contro luce la nostra vita e vedere le tracce del Suo passaggio che via via Egli lascia.

Dobbiamo però ricordarci che Elia quando ha incontrato Dio non l’ha sentito né nel vento impetuoso, né nel terremoto, né nel fuoco, ma in una brezza leggera (cfr. 1Re 19, 1-18)

Perciò occorre un occhio attento e vigile per accorgersi della Sua presenza nelle piccole cose, altrimenti rischiamo di vivere una vita intera senza incontrarLo personalmente.

 

Buona giornata!

don Carlo

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