Martedì 11 luglio 2017
San Benedetto, abate
Patrono d’Europa
Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore.
«Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia,
e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto»
Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
(Giovanni 15,2)
Le due azioni, tagliare e potare, sembrano simili.
Il risultato estetico dopo questa azione radicale dell’agricoltore appare desolante, senza speranza.
Ma chi è soltanto potato ha ancora in sé la vita, e la vita di Dio ha un’energia prodigiosa.
Sa far risorgere dalle ceneri, risollevare da situazioni impossibili, sa rigenerare situazioni che sembravano spente o misere, infondendo vitalità e santità.
Buona giornata!
don Carlo
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