Lunedì 17 luglio 2017
Quando videro ciò che era accaduto, i mandriani fuggirono e portarono la notizia nella città e nelle campagne. La gente uscì per vedere l’accaduto e, quando arrivarono dal Signore Gesù, trovarono l’uomo dal quale erano usciti i demòni, vestito e sano di mente, che sedeva ai piedi di Gesù, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto riferirono come l’indemoniato era stato salvato. Allora tutta la popolazione del territorio dei Gerasèni
«Gli chiese che si allontanasse da loro, perché avevano molta paura»
Egli, salito su una barca, tornò indietro. L’uomo dal quale erano usciti i demòni gli chiese di restare con lui, ma egli lo congedò dicendo: «Torna a casa tua e racconta quello che Dio ha fatto per te». E quello se ne andò, proclamando per tutta la città quello che Gesù aveva fatto per lui.
(Luca 8,37)
I Geraseni sono colpiti dal miracolo di Gesù. È vero, un uomo pericoloso è stato liberato e restituito a se stesso e alla comunità, ma il prezzo di tutti quei porci finiti nel lago appare troppo alto e spaventa.
L’intervento di Dio nella vita porta novità, liberazione, gioia. Ma occorre essere pronti a mettere tutto il resto in secondo piano, perché chiede una vera conversione della mentalità e questo è troppo esigente per chi vede le cose dal di fuori.
Per l’uomo guarito è tutto diverso: lui che ha sperimentato la potenza dell’amore di Dio per lui, è pronto a tutto, ha trovato il tesoro e non vuole più lasciarselo scappare.
Buona giornata!
don Carlo
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