Venerdì 28 luglio 2017
Ss. Nazaro e Celso, martiri
Il Signore Gesù designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate,
«Prima dite: “Pace a questa casa!”»
Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa».
(Luca 10,5)
Il discepolo porta anzitutto la pace.
Quella di Gesù.
Che è pienezza di vita, soddisfazione del desiderio profondo dell’uomo, gioia semplice e vera anche in mezzo alle difficoltà della vita.
Spesso sono le cose e le preoccupazioni ad avere il sopravvento nelle conversazioni. Invece il discepolo inizia con la pace, l’annuncio della presenza amorevole di Dio in ogni istante, il desiderio di vivere da subito con ciascuno una relazione mossa dall’amore.
Buona giornata!
don Carlo
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