Martedì 1 agosto 2017
Sant’Alfonso Maria de’ Liguori,
vescovo e dottore della Chiesa
Il Signore Gesù parlava ai settantadue discepoli e disse:
«Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida!»
Perché, se a Tiro e a Sidone fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato».
(Luca 10,13)
Le città d’Israele in cui Gesù ha compiuto miracoli, non hanno creduto.
Il giudizio su di loro è più severo che sulle città pagane.
E’ comunque un giudizio dettato dalla delusione di chi ama e vede vanificato ogni proprio sforzo.
Il Signore parla ai discepoli esprimendo il proprio dolore.
E’ come un padre che parla del proprio figlio che si è allontanato, vi sono accenti quasi di rabbia ma è solo amore tradito e non per questo meno intenso.
Buona giornata!
don Carlo
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