Vivi la Parola! 2017.10.03

Martedì 3 ottobre 2017

Gli scribi e i capi dei sacerdoti

«Si misero a spiare il Signore Gesù »

e mandarono informatori, che si fingessero persone giuste, per coglierlo in fallo nel parlare e poi consegnarlo all’autorità e al potere del governatore. Costoro lo interrogarono: «Maestro, sappiamo che parli e insegni con rettitudine e non guardi in faccia a nessuno, ma insegni qual è la via di Dio secondo verità. È lecito, o no, che noi paghiamo la tassa a Cesare?». Rendendosi conto della loro malizia, disse: «Mostratemi un denaro: di chi porta l’immagine e l’iscrizione?». Risposero: «Di Cesare». Ed egli disse: «Rendete dunque quello che è di Cesare a Cesare e quello che è di Dio a Dio». Così non riuscirono a coglierlo in fallo nelle sue parole di fronte al popolo e, meravigliati della sua risposta, tacquero.

(Luca 20,20)

Non c’è vicenda guidata dallo Spirito che non sia osteggiata. Spesso chi ostacola è convinto di farlo in nome di Dio, per difenderne la causa. Come se Dio ne avesse bisogno.

Gesù quindi ha dei nemici dichiarati, visibili. Tutto ciò non gli impedisce di rivelarsi a tutti, anzi mostra le ricchezze più profonde del suo essere Dio. È proprio la croce infatti, voluta dai suoi nemici, che rivelerà quella radicalità infinita dell’amore che ci fa conoscere quale sia il vero sguardo con cui Dio guarda ogni uomo.

Buona giornata!

don Carlo

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