Vivi la Parola! 2018.03. 01 & 02

Giovedì 1 marzo 2018

 

Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini

«Per essere ammirati»

da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

(Matteo 6,1)

Gesù ci mette in guardia da comportamenti religiosi “interessati”.

Ci insegna a fare come Lui, cioè a fissare lo sguardo sul Padre, occupandosi di quanto è a Lui gradito, senza calcolare ciò che gli altri vedono e dicono.

Occorre non mettersi al centro dell’attenzione, ma togliersi dal palcoscenico e non cercare l’ammirazione, l’applauso.

Tutto ciò non è facile, perché a volte nasce in noi la protesta che facciamo tutto per il Vangelo.

In realtà sappiamo bene sono le richieste della nostra ambizione.

È bene educarsi a preferire l’umiltà, il nascondimento: il Padre sa e questo ci basti!

Buona giornata!

don Carlo

Venerdì 2 marzo 2018

Nel Rito Ambrosiano la celebrazione della S. Messa è sospesa nei venerdì di Quaresima. Vi propongo perciò in questi giorni la lettura continua della Passione di Gesù Cristo secondo Giovanni (capitoli 18-19).

Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme con un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote e perciò entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote; Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell’altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare anche Pietro. E la giovane portinaia disse a Pietro: “Forse anche tu sei dei discepoli di quest’uomo?”. Egli rispose: “Non lo sono”. Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava. Allora il sommo sacerdote interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e alla sua dottrina. Gesù gli rispose: “Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto”. Aveva appena detto questo, che una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: “Così rispondi al sommo sacerdote?”. Gli rispose Gesù: “Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?”. Allora Anna lo mandò legato a Caifa, sommo sacerdote.

«Intanto Simon Pietro stava là a scaldarsi»

Gli dissero: “Non sei anche tu dei suoi discepoli?”. Egli lo negò e disse: “Non lo sono”. Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l’orecchio, disse: “Non ti ho forse visto con lui nel giardino?”. Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò.

(Giovanni 18,25)

Fa freddo.

Pietro si scalda attorno al fuoco.

Ma è soprattutto il suo cuore che rimane freddo, impietrito dalla paura per le nubi minacciose che sono sopra la vita di Gesù.

Il mondo gli sta crollando addosso.

In momenti così anche noi non ci riconosciamo più. Abbiamo reazioni impreviste, non siamo quelli che vorremmo essere, quando il centro della nostra vita vacilla non sappiamo più a cosa attaccarci.

Non possiamo pretendere di essere sempre all’altezza della situazione.

Sicuramente cadiamo anche noi, quando non vorremmo.

Ci salva solo l’infinita misericordia di Dio, grazie alla quale è possibile sempre ricominciare.

 

Buona giornata!

don Carlo

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