Vivi la Parola! 2018.05. 11 & 12

Venerdì 11 maggio

27Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. 28Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. 29Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate. 30Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; contro di me non può nulla, 31ma

«Bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre,

e come il Padre mi ha comandato, così io agisco»

(Giovanni 14,31)

È bellissimo vedere il rapporto che Gesù ha con il Padre.

Anzitutto ciò che guida tutto è solo l’amore e Gesù vorrebbe che questo trapelasse da ogni Suo gesto, da ogni Sua parola.

Perciò vive questa piena obbedienza al Padre, che realizza tra loro una profondissima unità.

Ciò avviene perché è l’amore che muove e sostanzia l’obbedienza.

Allora non c’è più una sottomissione che schiaccia, al contrario Gesù vive la gioia di rendere presente con la Sua vita il Padre, rivelandolo pienamente in tutto il Suo amore sconfinato.

Buona giornata!

don Carlo

Sabato 12 maggio

1«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. 2Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. 3Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. 4Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. 5Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. 6Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. 7Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. 8In questo è glorificato il Padre mio:

«Che portiate molto frutto

e diventiate miei discepoli»

(Giovanni 15,8)

La generatività e il discepolato. Sono i due modi di rendere gloria a Dio.

Non è pensabile una vita infeconda: sarebbe una sconfitta.

Anche chi rinuncia ad avere figli per il Regno non può però rinunciare a far nascere Gesù nel cuore degli uomini, a far nascere persone alla vita di Dio.

Per far questo occorre non smettere mai di essere discepoli del Vangelo. Chi dice e grida il Vangelo con la vita parla a tutti della bellezza del Padre, Lo rende visibile.

Buona giornata!

don Carlo

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