Domenica 13 maggio
VII DI PASQUA
11Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.
12Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. 13Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo,
«Perché abbiano in se stessi
la pienezza della mia gioia»
14Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
15Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. 16Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. 17Consacrali nella verità. La tua parola è verità. 18Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; 19per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità.
(Giovanni 17,13)
La promessa di Gesù è strabiliante: che queste sue parole ci procurino in pienezza la Sua stessa gioia.
Una gioia che altrimenti non conosceremmo, che nasce dall’essere coinvolti dalla stessa realtà di unità che lo lega al Padre.
Entrare nella gioia della Trinità significa anticipare qui sulla terra frammenti di Paradiso, pur in messo alle sofferenze e alle contraddizioni nostre e della vita di ogni giorno. Questo chiede Gesù al Padre per noi.
Buona domenica!
don Carlo
Lunedì 14 maggio
S. Mattia apostolo
27Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». 28E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. 29Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome,
«Riceverà cento volte tanto
e avrà in eredità la vita eterna»
30Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi.
(Matteo 19,29)
Chi lascia tutto per il Vangelo viene colmato di beni oltre ogni dire.
Allo stesso modo, ogni volta che ci svuotiamo di noi stessi per essere la volontà di Dio viva, ci riempiamo in certo modo di Dio stesso e con Lui giungono quei doni che ci sorprendono e ci saziano.
Certo, si tratta sempre di avere senza trattenere, di essere pronti a perdere tutto, senza attaccarsi a nulla, perché solo se siamo poveri Dio ci può riempire.
Buona giornata!
don Carlo
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