Domenica 17 giugno 2018
IV dopo Pentecoste
1Gesù riprese a parlare loro con parabole e disse: 2«Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. 3Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. 4Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. 5Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; 6altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. 7Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. 8Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; 9andate ora ai crocicchi delle strade e
«Tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze»
10Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. 11Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. 12Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. 13Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. 14Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».
(Matteo 22,9)
Dio non seleziona i migliori, non pretende di avere accanto a sé i più bravi, quelli che non sbagliano.
Invita tutti, senza esclusioni, né eccezioni.
Perché tutti sono suoi figli.
E quindi a ciascuno vuole dare il massimo della gioia, il pranzo più prelibato, l’onore più ambito.
Per questo ci chiede di amare ognuno che ci sfiora nella giornata, perché senta, anche attraverso di noi, che il Signore lo attende per fargli festa.
Buona domenica !
don Carlo
Lunedì 18 giugno 2018
39Disse loro anche una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? 40Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro. 41Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? 42Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello. 43Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono.
«Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto»
non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. 45L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.
(Luca 6,44)
Per capire una persona valgono molto più i fatti delle parole.
Questo vale anche per noi.
Occorrerebbe verificare con noi stessi quali sono i nostri frutti evangelici di pace, di pazienza, di bontà, di speranza, ecc. che chi ci sta accanto riconosce nella nostra vita.
Perché i frutti più belli che maturano in noi sono quelli che spuntano spontaneamente nella nostra vita quando non ce ne accorgiamo.
Buona giornata!
don Carlo
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