Vivi la Parola! 2018.06. 21,22,23 & 24

Mercoledì 21 giugno 2018

S.Luigi Gonzaga

18Giovanni fu informato dai suoi discepoli di tutte queste cose. Chiamati quindi due di loro, Giovanni 19li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». 20Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: “Sei tu colui che deve venire o

«Dobbiamo aspettare un altro?»

21In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. 22Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia. 23E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».

(Luca 7,20)

Giovanni il Battista è preso dal dubbio se abbia indicato il Messia giusto, o semplicemente un altro Giovanni il Battista, un altro che prepara la via ad un altro.

Evidentemente i conti non gli tornano.

Perché la predicazione e il comportamento misericordioso di Gesù, unito alla cura particolare per i malati e gli ultimi non era certo quello che il Battezzatore aveva annunciato.

Ma Dio salva il mondo dal basso, partendo dai poveri.

Buona giornata!

don Carlo

Giovedì 22 giugno 2018

Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? 25Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che portano vesti sontuose e vivono nel lusso stanno nei palazzi dei re. 26Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. 27Egli è colui del quale sta scritto: Ecco, dinanzi a te mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via.

28Io vi dico: fra i nati da donna non vi è alcuno più grande di Giovanni, ma il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui. 29Tutto il popolo che lo ascoltava, e anche i pubblicani, ricevendo il battesimo di Giovanni, hanno riconosciuto che Dio è giusto. 30Ma i farisei e i dottori della Legge,

«Hanno reso vano il disegno di Dio su di loro»

31A chi dunque posso paragonare la gente di questa generazione? A chi è simile? 32È simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri così: “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”. 33È venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “È indemoniato”. 34È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”. 35Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli».

(Luca 7,30)

Il disegno di Dio su ciascuno è diventare Gesù, ciascuno in un modo unico e nuovo.

Rendere vano questo disegno è il fallimento della vita, significa non essere più se stessi, non realizzarsi.

E questo può avvenire anche in presenza di tante cose anche appariscenti che si sono fatte, ma fuori dalla volontà di Dio, dall’amore e quindi, come direbbe Paolo, sono solo «bronzo che rimbomba, cimbalo che strepita» (1Corinti 13,1).

Buona giornata!

don Carlo

Sabato 23 giugno 2018

14Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, 15così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore.

«E ho altre pecore che non provengono da questo recinto:

anche quelle io devo guidare»

Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. 17Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. 18Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».

(Giovanni 10,16)

La missione di Gesù è davvero universale, valica i confini di Israele e anche della Chiesa visibile.

È salvezza per ogni uomo di ogni tempo e quindi raggiunge tutti.

Questo orizzonte di Gesù non può non essere anche quello dei suoi discepoli: tutti ci sono affidati, senza distinzione di razze, lingua, religione.

E il primo passo in questa direzione è sentirsi fratello di ciascuno, per il semplice fatto che è uomo, e amarlo come figlio dello stesso Padre.

Buona giornata!

don Carlo

Domenica 24 giugno 2018

V di PENTECOSTE

35Allora Gesù disse loro: «Ancora per poco tempo la luce è tra voi. Camminate mentre avete la luce, perché le tenebre non vi sorprendano; chi cammina nelle tenebre non sa dove va. 36Mentre avete la luce, credete nella luce, per diventare figli della luce». Gesù disse queste cose, poi se ne andò e si nascose loro. 37Sebbene avesse compiuto segni così grandi davanti a loro, non credevano in lui, 38perché si compisse la parola detta dal profeta Isaia: Signore, chi ha creduto alla nostra parola? E la forza del Signore, a chi è stata rivelata? 39Per questo non potevano credere, poiché ancora Isaia disse: 40Ha reso ciechi i loro occhi e duro il loro cuoreperché non vedano con gli occhi e non comprendano con il cuore e non si convertanoe io li guarisca! 41Questo disse Isaia perché vide la sua gloria e parlò di lui. 42Tuttavia, anche tra i capi,

«Molti credettero in lui, ma, a causa dei farisei, non lo dichiaravano»

per non essere espulsi dalla sinagoga. 43Amavano infatti la gloria degli uomini più che la gloria di Dio. 44Gesù allora esclamò: «Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; 45chi vede me, vede colui che mi ha mandato. 46Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. 47Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. 48Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. 49Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. 50E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».

(Giovanni 12,42)

Rispetto alla Luce che Gesù porta nel mondo ci sono tre diversi comportamenti.

Quello di chi non la riconosce e non si lascia illuminare.

Quello di chi crede ma non ha sufficiente coraggio di professare questa fede.

Quello di chi lascia risplendere di questa Luce la propria vita e diventa lampada per illuminare gli altri.

Che il Signore ci aiuti ad appartenere alla terza categoria e ad essere anche solo dei lumini sulla strada dei nostri fratelli, perché anche la luce di un cerino nella notte fonda può essere determinante.

Buona domenica!

don Carlo

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