Ci viene chiesto di condividere qualche pensiero sull’amore coniugale. Per noi certo non esiste argomento più bello di cui parlare.
Quando Giovanni Paolo II offrì una serie di catechesi sull’amore coniugale utilizzò questo titolo: “Uomo e donna lo creò”. “La completa e definitiva creazione dell’ “uomo” si esprime nel dar vita a quella comunione di persone che l’uomo e la donna formano”.
Secondo questa interpretazione l’uomo è immagine di Dio, proprio perché è relazione. E la coppia di sposi, vertice e modello dell’amore umano, manifesta in pienezza questa immagine. L’amore si realizza in modo pieno e perfetto proprio nella relazione tra marito e moglie, tra mamma, papà e figli. Un amore che unisce in un’unica carne, un amore che crea, un amore che è dono per l’altro, sempre e ovunque.
Per questo crediamo che la vera catechesi su Dio, che è Trinità d’amore, siano le nostre famiglie. Quella mamma che allattando la sua creatura la nutre di sé, è catechesi vivente sull’eucarestia. Quel papà e quella
mamma che rientrano tardi dal lavoro, che si spaccano la schiena quotidianamente per il futuro dei loro figli, è catechesi sulla cura, sulla passione di Dio per ciascuno di noi. Quella mamma e quel papà, che assistono impotenti alla malattia del proprio figlio, è catechesi eloquente sulla croce di Cristo. L’amore, come Dio, è creativo, sorgente inesauribile di vita, è forza che fa fiorire il deserto, è gioia grande ma è anche notte oscura, dolore forte come la morte, che ti incide nella carne, ti penetra nel profondo e ti toglie il fiato. Non esiste legame più forte su questa terra di quello tra una mamma, un papà e i propri figli: qui sta l’Amore con la “A” maiuscola, qui abita Dio.
Per questo non possiamo pensarci l’uno senza l’altra.
Di lui mi mancherebbe la capacità di guardare oltre, di vedere il positivo e di non vacillare mai, neanche nelle situazioni più faticose. Mi mancherebbero anche la sua pazienza, che spesso argina la mia impulsività, così come la sua intraprendenza e la sua instancabile voglia di sognare, che mi smuovono dalle mie paure e dalle mie insicurezze, anche se a volte è difficile stare al passo per seguirlo nei suoi continui progetti.
Di lei mi mancherebbe lo sguardo profondo sulle cose della vita, la sua sensibilità e la cura che ha per le piccole cose, la concretezza, la capacità di stupirsi, di ricordare, di dare gioia con poco, con nulla, di rendere nuovo ogni giorno. Quando andiamo a fare una passeggiata in montagna io tengo lo sguardo fisso alla meta, voglio arrivare per riposarmi, mangiare, giocare insieme. Lei invece si attarda nella salita a guardare, assaporare, godere di ogni fiore, pianta, panorama, uccellino… Alle volte non è facile, siamo così diversi! Ma questa diversità quando si compone è davvero meravigliosa, illuminante.
Così, con verità e semplicità, vi ringraziamo per averci permesso di condividere qualcosa del dono che abbiamo ricevuto, nella convinzione che la famiglia è il vangelo di cui oggi abbiamo bisogno, la lieta notizia di cui abbiamo sete, per poter scoprire Dio dentro la nostra quotidianità, vino nuovo che rallegra il banchetto della vita.
Una coppia di sposi della nostra Comunità
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