Sposi, genitori, figli, fratelli, nipoti, nonni sono tutti accomunati dalla stessa comunione e dalla stessa missione: vivere secondo il comandamento dell’amore.
Queste parole di Gesù: «che vi amiate gli uni gli altri», non valgono solo per una categoria, ma per tutte quante.
Nella famiglia questo amore reciproco è un esercizio da vivere con costanza. Quando? Tutti i giorni! Perché? Proprio in famiglia possiamo esercitarci a vivere e a vivere secondo il Vangelo. Impegnarsi a mettere in pratica l’amore ogni giorno è il modo migliore per realizzare la vita ed essere persone che camminano con il Signore Gesù, percorrendo insieme la sua stessa strada, obbedendo, ciascuno e insieme, alla volontà del Padre. Aiutandosi gli uni gli altri.
Per i genitori questo significa insegnare l’amore, educare all’amore, con l’esempio soprattutto, esercitandosi soprattutto nell’amore reciproco, come sposi.
Per i figli significa imparare pian piano lo stile del servizio e della gratuità.
Per tutta la famiglia significa scegliere quali sono quelle regole che seguono un unico grande obiettivo: l’amore reciproco.
Il messaggio del comandamento dell’amore è dunque come quell’angelo che avverte le nostre famiglie che c’è una strada e che c’è una meta per la vita di ciascuno. «Ama. Questa sì che è vita!» ci viene detto in questo anno oratoriano. È questo un messaggio semplice che però non sempre riusciamo ad attualizzare, forse perché non ci “impuntiamo” abbastanza, non ci diamo delle regole e non ci esercitiamo a vivere quegli atteggiamenti che rendono l’amore davvero concreto e quotidiano.
La carità è fatta di atteggiamenti che diventano azioni concrete: pazienza, benevolenza, perdono, gioia, fiducia, speranza sono solo alcuni. Nel cuore di ognuno è seminato il germe dell’amore. Ci viene dallo Spirito Santo che ci è stato dato in dono. Ciascuno di noi si senta “scelto” da Dio a fare la sua parte. Ognuno di noi è benedetto dal Padre e a ciascuno è stato dato un nome e un posto perché l’amore prenda corpo.
«Ama. Ogni giorno!»: è questo l’impegno che ci prendiamo, chiedendo aiuto alla Sacra Famiglia di Nazaret che così ha saputo vivere, affinché ciascuno possa fare la sua parte nel mettere in pratica l’amore.
La commissione famigliare diocesana
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