Se la vita ordinaria non è fatta di decisioni, a un certo punto ci ammazza. Dovremmo sempre fare l’esame di coscienza sulle decisioni che prendiamo.
Mi capita spesso di dire nelle scuole di preghiera: «Guardate che, se alla fine di una preghiera, non prendete una decisione, se la preghiera non ci porta fino al punto di prendere una decisione, quella preghiera non è servita a nulla, perché la preghiera vera ci spinge fino al punto d’assumerci la responsabilità di qualcosa».
E se questo vale per la preghiera personale, tanto più vale per la preghiera per eccellenza che è la liturgia eucaristica.
A volte bisogna prendere le proprie decisioni anche se non si hanno tutte le carte a posto, con un atto di coraggio.
La nostra vita è fatta o di tentativi di rimanere a galla o di decisioni.
E ci si deve sempre domandare che decisioni si stanno prendendo, perché chi non decide, si lascia vivere, magari anche facendo tutte le cose giuste, ma subendo tutto, e questa è la radice di tante nostre infelicità.
Maria, per un istante, può anche subire quell’annuncio, ma riscatta immediatamente questa tentazione scegliendo, prendendo una decisione, dicendo: «Eccomi». Affrontando.
Questa è la prima tappa della normalità: tutto quello che nella quotidianità ci turba, lo dobbiamo affrontare con l'<<eccomi>>. È un atto di fede che il Signore ci chiede nelle cose di ogni giorno. Tradotto in maniera molto semplice è dire: «Come posso farmi santo con quello che c’è, non con quello che dovrebbe esserci?».
Non possiamo passare la vita a sognare come sarà bello il nostro ministero quando avrò quella comunità, quella responsabilità…
Non possiamo passare la vita ad aspettare che il marito o la moglie cambi o come sarebbe bella la mia famiglia se il figlio o la figlia avessero avuto un altro carattere…
Dobbiamo domandarci come farci santi con quello che c’è adesso.
A volte abbiamo tutte le motivazioni per dire che non è giusto quello che stiamo vivendo, ma ciò non ci riscatta dall’infelicità che sta accovacciata alla porta del nostro cuore.
L’unica cosa che ci riscatta è un “Eccomi”.
Dobbiamo smettere di subire, questo ci insegna Maria. Non bisogna mai subire quello che si sta vivendo, ma sceglierlo, scegliere ciò che non si è scelto.
Giovanni Maria Epicoco
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