Verso le elezioni europee

Al fine di aiutare a riflettere, e per consentire a tutti i credenti praticanti di avere dei criteri per esercitare con consapevolezza la scelta democratica del voto, grazie alla nostra Commissione socio-politica, da questo numero del Notiziario offriremo alcune riflessioni in terza pagina su questi temi:

  1. Al voto da cristiani tra dubbi e certezze
  2. Perché l’Europa richiede il nostro impegno
  3. Le questioni in gioco e le diverse posizioni
  4. Gruppi parlamentari europei e valori cristiani

Un grazie alla Commissione socio-politica che ci aiuterà a comprendere meglio come orientarci: non per condizionare o indirizzare politicamente il nostro voto, ma per essere adeguatamente informati, superando la logica degli slogan mediatici e delle reciproche scomuniche, certi che anche dal risultato di queste elezioni dipenderà parte del nostro futuro.


Al voto da cristiani tra dubbi e certezze

Le elezioni europee in Italia si svolgeranno sabato 8 e domenica 9 giugno, giorni in cui eleggeremo i nostri rappresentanti al Parlamento europeo.
Lungi dall’offrire indicazioni di voto, iniziamo a provare a dire qualcosa su come da cristiani ci poniamo di fronte a questa tornata elettorale, soprattutto su quali dubbi.

Perché ci sentiamo chiamati a partecipare
“Noi cristiani vorremmo essere cittadini di un’Europa protagonista nell’opera di pace e di sviluppo dei popoli, vorremmo coltivare e tenere vivo il sogno dei padri fondatori, per evitare che la cultura europea sia impostata sul mero individualismo, sugli imperativi del mercato, sugli egoismi nazionali. Perciò sentiamo il dovere di vivere anche l’appuntamento elettorale di giugno con responsabile partecipazione”. (Conferenza Episcopale Europea)

Un’assurdità italiana
Si vota per il Parlamento europeo, ma i partiti italiani sembra che non se ne siano accorti.
Si sta trasformando il dibattito in un referendum pro o contro l’attuale Governo (italiano!). I partiti presentano se stessi, senza proporre il programma e l’orientamento dei gruppi europei di cui faranno parte.
Non solo: si invita a votare non tanto per i partiti (italiani), ma per i loro leader, trasformando la politica democratica in una questione di leadership personale.
E ancora: invitano a votare persone che al Parlamento europeo non metteranno mai piede!
Siamo alla farsa più totale, se non fosse che ne va del nostro futuro….

L’alternativa
La Commissione delle Conferenze episcopali della Comunità europea invita i cristiani a votare per «persone e partiti che chiaramente sostengano il progetto europeo e che riteniamo ragionevolmente vorranno promuovere i nostri valori e la nostra idea di Europa, come il rispetto e la promozione della dignità di ogni persona umana, la solidarietà, l’uguaglianza, la famiglia e la sacralità della vita, la democrazia, la libertà, la sussidiarietà, la salvaguardia della nostra “casa comune”».
L’alternativa che abbiamo di fronte ci sembra questa: dare il proprio voto a un partito (con lo sguardo alla sua adesione a determinati valori all’interno dello schieramento europeo cui farà parte), o scegliere di appoggiare un candidato che si conosce come coerente coi propri valori (indipendentemente dal partito di appartenenza)?

Guardiamo distintamente le due alternative.

a.Criteri per il voto al partito.
Una linea di frattura tra i partiti da votare è tra coloro che sostengono il perseguimento di una più stretta integrazione europea e quelli convinti che l’integrazione sia già andata troppo oltre e debba essere arginata, se non ridotta per preservare la sovranità degli Stati.
Anche l’atteggiamento che i partiti presentano rispetto al retaggio cristiano dell’Europa è una questione impegnativa, che invita gli elettori alla prudenza di giudizio.
Da un lato, alcuni partiti hanno elevato l’identità cristiana a vessillo di battaglia: ci si potrebbe chiedere se il partito che fa tali riferimenti stia effettivamente cercando il bene comune o se non stia semplicemente strumentalizzando il cristianesimo per i suoi interessi particolari. Può un cristiano appoggiare questa strumentalizzazione?
Dall’altro alcuni schieramenti si sono apertamente dichiarati contro alcuni valori fondamentali della dignità umana espressi anche dal recente documento del Dicastero della fede “Dignitas infinita”.
In quel Documento (che parla di valori umani condivisi) tra le violazioni della dignità umana che come cristiani non possiamo che contrastare, accanto all’aborto, all’eutanasia, alla maternità surrogata, al suicidio volontario e le torture inflitte al corpo e allo spirito, compaiono la guerra, il dramma della povertà e dei migranti, la tratta delle persone, l’abominio degli abusi sessuali, le condizioni di vita subumana, le incarcerazioni arbitrarie, le deportazioni, la schiavitù, la prostituzione, il mercato delle donne e dei giovani, le ignominiose condizioni di lavoro con le quali i lavoratori sono trattati come semplici strumenti di guadagno.
Il testo permette di superare la dicotomia esistente tra quanti si concentrano in modo esclusivo nella difesa della vita nascente o morente dimenticando tanti altri attentati contro la dignità umana e, viceversa, coloro che si concentrano soltanto sulla difesa dei poveri e dei migranti dimenticando che la vita va difesa dal concepimento fino alla sua naturale conclusione. Come scegliere partiti che hanno preso e prenderanno posizione contro questi valori? Basterà votare persone che invece li sostengono?

b. Criteri per il voto alle persone
In (quasi) tutti gli schieramenti vi sono candidati cristiani onesti e competenti che, una volta votati, andranno in Europa sostenendo i valori della Dignitas infinita: la loro conoscenza è per alcuni elettori decisiva nella decisione di voto, indipendentemente dal partito cui fanno parte.
La domanda però è inevitabile: potranno esprimere la loro visione valoriale o dovranno sottostare alle direttive di partito? Il voto dato a loro non finirà anche per sostenere le posizioni dei partiti cui aderiscono, che magari sostengono ideologie contrarie alla dignità della persona secondo la visione cristiana?

Tematiche di carattere europeo da considerare
Ci sono alcuni temi che impegneranno la politica europea nei prossimi anni. Ne elenchiamo alcuni:
La tutela dell’ambiente e la mitigazione del cambiamento climatico.
Le scelte di natura economica: reperimento di soluzioni adeguate contro l’aumento dei prezzi; riduzione delle disuguaglianze sociali; sostegno alla crescita economica; contrasto della disoccupazione.
La questione migratoria: lotta all’immigrazione clandestina vedendo “i migranti come un pericolo da cui proteggersi”, oppure “i migranti vanno accolti, protetti o accompagnati, promossi e integrati”?
Quali scelte politiche in tema di pace, difesa europea comune e di corsa agli armamenti?
Come porsi in una società pluralista di fronte ai temi etici, rispettando la laicità della “cosa pubblica” e senza cadere in uno “stato confessionale”?

In coscienza
Forse non esiste un partito o un candidato perfetto per cui votare. La realtà della politica nella maggior parte dei Paesi europei fa sì che quasi ogni opzione dovrà essere un compromesso. Ma bisogna fare delle scelte. I cristiani non possono abdicare al loro giusto posto nel processo democratico.
Spetta a ciascuno valutare in coscienza, dopo un’adeguata informazione e riflessione, dove il suo voto possa promuovere al meglio il bene comune e i valori cristiani a livello europeo.

(Continua sul prossimo numero)

La commissione sociopolitica

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