Giovedì 24 novembre 2016
Il Signore Gesù diceva ai farisei: «Prendete un albero buono, anche il suo frutto sarà buono. Prendete un albero cattivo, anche il suo frutto sarà cattivo: dal frutto infatti si conosce l’albero. Razza di vipere, come potete dire cose buone, voi che siete cattivi? La bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda. L’uomo buono dal suo buon tesoro trae fuori cose buone, mentre l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori cose cattive. Ma io vi dico:
«Di ogni parola vana che gli uomini diranno,
dovranno rendere conto nel giorno del giudizio»
infatti in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato».
(Matteo 12,36)
Parole forti queste di Gesù, che ci interpellano su ciò che comunichiamo e più profondamente su ciò che ci sta a cuore dire, o far sapere. Perché le parole che diciamo, gli argomenti su cui apriamo le conversazioni esprimono ciò che ci fa vivere, ciò che ci preme ed interessa.
A forza di parlare solo di vanità o di cose superficiali il cuore si ammala.
Quanto più invece cerchiamo di andare in profondità, ponendoci domande serie, e ascoltando con il cuore i fratelli, tanto più l’orizzonte si allarga, ci si appassiona a grandi ideali e le nostre parole lasciano scie di luce.
Buona giornata!
don Carlo
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