Campanile

Il campanile di Gorgonzola fu progettato dall’architetto milanese Giacomo Moraglia (1791-1860) a metà Ottocento, a completamento del grandioso progetto ideato a inizio secolo dal ticinese Simone Cantoni, incaricato dal duca Gian Galeazzo Serbelloni di disegnare una nuova chiesa per Gorgonzola. Se l’edificio sacro era stato consacrato già nel 1820, i lavori di completamento e decorazione proseguirono lentamente ancora per alcuni decenni, sempre attenendosi fedelmente all’impronta neoclassica impressa dal Cantoni. La torre fu collaudata nel 1855, costruita in pochi anni alle spalle dell’abside secondo il progetto originale: tuttavia, non pochi furono gli ostacoli e i ritardi, se il primo progetto di Moraglia reca la data 1842 – in quegli stessi anni l’architetto era impegnato a realizzare anche l’altro edificio voluto dal duca Serbelloni per Gorgonzola, il nuovo ospedale (1848-1860).

Ci si mise anche il fatidico 1848, anno memorabile per i moti rivoluzionari anti austriaci: giunta da Milano l’eco delle gloriose Cinque Giornate, infatti, la popolazione interruppe i lavori di costruzione, intrapresi sulla base di una decisione d’ufficio governativa in un luogo diverso da quello inizialmente prescelto, ottenendo, dopo una sospensione, che la torre fosse finalmente costruita come e dove la comunità di Gorgonzola l’aveva sempre voluta e attesa.

La torre campanaria è composta da quattro parti distinte: lo zoccolo, il fusto, la cella campanaria e la lanterna. Lo zoccolo ha forma tronco piramidale. Il prospetto nord è rivestito con conci di granito bianco di Montorfano, mentre gli altri fronti liberi sono disegnati da un intonaco bugnato delle medesime dimensioni. Il fusto è suddiviso in due volumi sovrapposti, intervallati da un marcapiano in ceppo. Il primo è interamente bugnato, il secondo, più leggero, mantiene in ceppo rustico i quattro cantonali che delimitano però una superficie piana, anch’essa intonacata e tinteggiata di colore chiaro. I prospetti sono arricchiti da finestre termali nei campi bugnati e da finte finestre con frontoni a timpano e dai quadranti dell’orologio nei campi semplicemente intonacati. La cella campanaria è costituita da un arco quadrifronte a un fornice composto da quattro pilastri angolari, raccordati da archi a tutto sesto, ognuno dei quali è completato da un pilastro angolare e da due semicolonne. In sommità si trova la lanterna, composta da un volume cilindrico coperto da una cupola ellittica rivestita da lastre di rame.

L’attuale concerto di campane risale al 1922: gli otto “sacri bronzi” (uno dei concerti più notevoli in tutto il circondario) sono opera della Fonderia Broili di Udine, che negli anni del primo dopoguerra era molto attiva nell’opera di rifusione delle campane che, soprattutto nel Nord-Est, erano state requisite a fini bellici. Purtroppo, come spesso accade, la quantità non si accompagna alla qualità e, da subito, le campane fornite a Gorgonzola si segnalarono per alcuni difetti. Ne è prova il fatto che almeno due bronzi furono rifusi entro un anno, mentre nel 1931 un’altra campana fu sostituita richiedendola ai Fratelli Ottolina, della più vicina località brianzola di Seregno.

Dopo centocinquanta anni di storia del campanile e quasi un secolo di vita delle campane, si è reso necessario un importante lavoro di restauro conservativo, che ha interessato le facciate esterne della torre, lo smontaggio delle campane e del loro castello di sostegno, la progettazione di una nuova struttura portante, il restauro e l’accordatura delle campane (fino a quel momento Gorgonzola vantava uno dei concerti più “stonati” della Martesana, a detta degli esperti) e, infine, il riposizionamento di castello e concerto nella cella campanaria nel frattempo risanata.

I lavori, diretti dall’architetto Gualtiero Oberti, sono durati dalla fine di agosto del 2015 al marzo 2016. La Rubagotti Carlo di Cologne (Brescia) si è occupata delle campane, mentre la Cooperativa per il Restauro di Milano si è incaricata degli interventi di conservazione.

A distanza di alcuni mesi, è stato presentato il libro che unisce note storiche e documenti d’epoca relativi al campanile, informazioni inedite e considerazioni tecniche sulle campane e i loro fonditori e, infine, una sintesi dell’intervento conservativo effettuato. Il volume, completato da una ricca documentazione fotografica delle varie fasi dei lavori, è stato fortemente voluto dal prevosto, don Ambrogio Villa, per lasciare una traccia documentaria dell’operazione svolta, del resto molto sentita da tutta la popolazione, che da sempre identifica nella chiesa parrocchiale affacciata sul naviglio Martesana e nel suo campanile l’inconfondibile “monumento-simbolo” di Gorgonzola. Particolarmente seguite dai gorgonzolesi sono state le operazioni di rimozione delle campane e, a fine restauro, la loro esposizione sul sagrato per un intero fine settimana: è stato così possibile ammirare da vicino queste vere e proprie opere d’arte, ricche di immagini di santi e iscrizioni dedicatorie, oltre che assistere alla loro benedizione prima del riposizionamento nella cella campanaria.

 

PER APPROFONDIRE

Matteo Bolchini, Marco Cavenago, Gualtiero Oberti, Lucia Oberti, Il campanile di Gorgonzola. La storia, il concerto, la conservazione, a cura di Lucia Oberti, Tecnostampa, Seriate 2016

Torna a “risuonare” il campanile di Gorgonzola (27 ottobre 2016): articolo sul sito della diocesi di Milano http://www.chiesadimilano.it/news/arte-cultura/torna-a-risuonare-il-campanile-di-gorgonzola-32659.html

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